Alto Adige
Fase 2: il governo impugna la legge provinciale. Boccia: “Inevitabile per sicurezza sul lavoro”
“Prendo atto che la Provincia Autonoma di Bolzano ha inserito nella sua legge che si adeguerà alle linee guida nazionali ed è un segnale di grande responsabilità. Tuttavia, poichè ha deciso di aprire ugualmente alcune attività commerciali pur in assenza delle linee guida sul lavoro che sono in corso di elaborazione in questi giorni dal comitato tecnico scientifico su proposta dell’Inail e alle quali tutti i presidenti di Regione, anche nella conferenza Stato Regioni di ieri, hanno dichiarato di attenersi, il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro“.
Così il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia dichiara di volere impugnare la neo approvata legge provinciale dell’Alto Adige sulla gestione della fase 2, perché inadeguata dal punto di vista del rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Limitatamente a quelle parti che non rispettano gli accordi presi precedentemente nel corso della recente assemblea Stato-regioni, Boccia dichiara apertamente l’incompatibilità delle disposizioni provinciali con quanto previsto da Roma a livello nazionale.
Continua il ministro: “I proprietari degli esercizi commerciali, i lavoratori e tutti i clienti hanno il diritto di vedere garantita la loro incolumità sulla base di prescrizioni scientificamente validate a livello nazionale dal Ministero della Salute.
Pochi giorni di attesa non possono giustificare un rischio sulla salute pubblica, tutti vogliamo ripartire, ma in sicurezza; le riaperture senza le indicazioni cts-inail risultano improvvide. In uno Stato di diritto saranno i giudici a valutare il provvedimento.
L’impugnazione solo nelle parti in aperto contrasto è suffragata dai pareri scientifici che hanno determinato il monitoraggio in tutto il Paese. È evidente che il governo approva l’idea del riavvio graduale delle attività economiche, ma ritiene che l’autonomia, sempre rigorosamente rispettata, debba esercitarsi sempre nell’ambito del rispetto dei valori universali garantiti dalla Costituzione, primo fra tutti quello alla salute.
Resta confermato l’orientamento a procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni che perverranno dal ministero della Salute. Ricordo, tra l’altro, che in Italia vige lo stato di emergenza nazionale proclamato dal governo. Ho appena dato incarico agli uffici di procedere con la trasmissione degli atti al Cdm“.
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