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Italia ed estero

Fase 2, protesta l’Arcigay: “Si parla solo di congiunti. Coppie arcobaleno dimenticate”

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Ci sono relazioni che vanno al di là dei rapporti giuridici e di sangue. Così di esprime Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay all’indomani della conferenza stampa dove Conte ha annunciato le nuove misure che dal 4 maggio regolano il contatto tra parenti.

La protesta è chiara: le nuove misure non tengono conto della pluralità dei rapporti affettivi che non si limitano solo ai parenti stretti.

Una questione su cui è intervenuta anche la senatrice Monica Cirinnà, che ha affermato di non condividere la scelta di limitare le visite in sicurezza ai soli congiunti, perché non tiene conto della pluralità delle esperienze e delle relazioni.

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Ci sono famiglie separate, coppie non conviventi o famiglie arcobaleno non riconosciute, ma anche legami di affetto tra persone sole, che vengono ignorati dal decreto – ha fatto notare Cirinnà – . Se si decide di venire incontro, seppur limitatamente, a specifiche esigenze affettive, si deve farlo nel rispetto della pari dignità e dell’autodeterminazione delle persone. Mi batterò per questo”.

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