Il Consiglio di Stato sospende l’abbattimento: salvo un lupo in Val Venosta

Almeno per adesso, è salvo uno dei due lupi destinatari di un provvedimento di abbattimento emesso dalla Provincia di Bolzano.

Il Consiglio di Stato ha infatti sospeso il decreto firmato lo scorso 30 luglio dal presidente Arno Kompatscher, di fatto autorizzando il “prelievo”, ovvero l’abbattimento di due esemplari presenti in Val Venosta, teatro di recenti predazioni a danno del bestiame.

Il decreto, della durata di 60 giorni, scadrà il 29 settembre, pochi giorni prima dell’udienza collegiale fissata per il 9 ottobre.

Per diretta conseguenza, con la sospensione cautelare disposta dai giudici amministrativi, l’abbattimento del secondo lupo non potrà essere eseguito.

Un primo lupo era già stato abbattuto il 12 agosto, prima della decisione del Consiglio di Stato.

Il ricorso contro il decreto provinciale era stato presentato congiuntamente da ENPA, LAV e LNDC Animal Protection, tre delle principali associazioni italiane a tutela degli animali.

“Siamo molto felici per questo risultato, che ha permesso di salvare almeno uno dei due lupi” dichiarano in una nota congiunta le associazioni. “Allo stesso tempo siamo fortemente indignati perché l’altro esemplare è stato già ucciso.”

Le associazioni criticano duramente la scelta del presidente Kompatscher, definendo “casuale” l’individuazione degli animali da abbattere e puntando il dito contro la presunta mancanza di adeguate misure di protezione del bestiame da parte degli allevatori della zona interessata.

“Ricordiamo che le predazioni erano avvenute in una malga dove gli animali non risultavano sufficientemente protetti” aggiungono gli animalisti, sottolineando come la stagione degli alpeggi sia ormai prossima alla conclusione.

“Gli animali saranno a breve riportati a valle – ricordano –. Ci auguriamo che il Consiglio di Stato, nella prossima udienza, confermi questa sospensione e salvi definitivamente anche questo lupo.”

La questione della presenza del lupo nelle Alpi continua a sollevare forti contrasti tra mondo agricolo e ambientalisti, in un equilibrio sempre più difficile fra tutela della biodiversità e sicurezza delle attività zootecniche.