Connect with us

Società

Insalate in busta: pratiche ma a rischio germi e muffe. E cinque volte più care delle sfuse

Pubblicato

-

Condividi questo articolo

Le insalate preconfezionate dal banco frigo sono pratiche, in quanto già lavate. Ma le analisi mostrano che non pochi prodotti risultanoaffetti da germi.

Il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) ha deciso di mandare 10 insalate in laboratorio per un’analisi microbiologica. La maggior parte dei prodotti è risultata priva di sostanze a rischio, sebbene alcuni prodotti mostrino valori di germi totali migliorabili ed altri un contenuto di muffe.

Le insalate preconfezionate, già lavate e pronte al consumo, paiono essere molto gradite dai consumatori – almeno stando alla vasta gamma delle stesse che i supermercati e discount bolzanini offrono alla loro clientela. Le insalate si possono mangiare senza doverle ulteriormente lavorare – basta solo metterle in una scodella e condirle.



Tutto pratico, tutto bene – o quasi, se non fosse per le analisi svolte da associazioni di consumatori e Autorità di controllo degli alimenti in Austria e Germania, che già più volte hanno rilevato un’alta concentrazione di germi, in parte anche patogeni, in simili insalate preconfezionate.

Nella sua ultima analisi, a marzo di quest’anno, l’associazione austriaca per l’informazione dei consumatori VKI è giunta alla conclusione che alcune delle insalate analizzate erano dei veri “giacimenti di patogeni”, e pertanto non idonee al consumo.

Anche la rivista “Il Salvagente” ha analizzato 10 insalate preconfezionate ad aprile 2019. La redazione ha appurato che le insalate erano in buone condizioni igieniche, ma in alcuni campioni sono stati trovati plurimi residui di pesticidi ed alti valori di cadmio. I valori riscontrati rimanevano al di sotto dei valori-soglia, anche se in alcuni casi erano piuttosto vicini ai limiti consentiti.

Dal banco frigo al laboratorio

Fra fine maggio e metà giugno 2019 il CTCU ha fatto analizzare dieci insalate preconfezionate diverse (almeno 200 grammi per campione), acquistate presso supermercati e discount a Bolzano, due di questi provenienti da agricoltura biologica. Sette prodotti contenevano insalate di vario tipo, denominati poi “misticanza”, altri due prodotti erano insalate miste con altre denominazioni, ed una prova conteneva soltanto insalata di campo.

I campioni sono stati trasportati direttamente dal negozio al laboratorio provinciale, in apposita borsa termica, dove sono stati conservati refrigerati fino al giorno dell’analisi.

Otto prodotti sono stati analizzati nell’ultimo giorno di scadenza indicato sulla confezione, due prodotti invece il giorno prima di tale data. Le analisi microbiologiche comprendevano il numero totale dei germi (numero di germi mesofilo), lieviti e muffe, germi indicatori come l’e.coli e potenziali patogeni quali stafilococchi, salmonella, listerie e bacillus cereus.

Al momento dell’acquisto è stata rilevata la temperatura indicata sul banco frigo, e con un termometro è stata misurata la temperatura di superficie delle singole confezioni.

Valori notevoli per le muffe ed i germi totali

A differenza da quanto riscontrato nelle analisi austriache, i campioni acquistati dal CTCU possono essere considerati, in linea di massima, sicuri. In nessun campione sono stati riscontrati salmonella o listeria, ed i valori di e.coli erano molto inferiori a quelli imposti dal relativo regolamento CE (2073/2005).

Poiché per gli altri valori non sono previsti relativi limiti europei, gli stessi sono stati confrontati con le soglie di avviso per insalate miste crude, fresche e pronte al consumo, approntati della Società germanica per igiene e microbiologia (Deutsche Gesellschaft für Hygiene und Mikrobiologie – DGHM). I valori dei lieviti e del bacillus cereus erano non rilevanti.

Due campioni hanno mostrato un elevato valore di germi totali (180.000.000 e >300.000.000 UFC/g) rispetto ai restanti campioni.

L’indicatore fissato dalla DGHM è di 50.000.000 UFC/g. Questo valore è indicativo, e non è un valore soglia, ma indica quale valore sia considerato accettabile. In caso di superamento, le condizioni igieniche e di produzione, così come la data di scadenza andrebbero controllate. Il prodotto poi andrebbe giudicato con un’analisi sensoria.

Il valore indicativo della DGHM per le muffe è di 1.000 UFC/g; tre prodotti hanno evidenziato valori più alti (1.200, 2000 e 4.000 UFC/g), ma sono ben al di sotto della soglia di allerta di 10.000 UFC/g.

Catena di refrigeramento, il punto debole

In Italia vigono disposizioni igieniche particolarmente severe per la vendita di frutta e verdura preconfezionata. Le insalate pronte al consumo devono essere lavate almeno due volte; durante tutto il processo di produzione e distribuzione deve essere mantenuta una temperatura inferiore a 8 °C.

Secondo i rilievi del CTCU, tale soglia non viene rispettata sempre: infatti cinque campioni (il 50% del nostro test) aveva una temperatura di superficie della confezione superiore agli 8 °C nel banco frigo (temperature fra 9,3 e 12,3 °C). In otto punti vendita, il banco frigo mostrava una temperatura inferiore agli 8 °C; in un punto vendita il display segnava 10°C, in un altro ancora si leggeva solo un messaggio d’errore.

Le insalate pronte deperiscono davvero velocemente. Sarebbe importante che il commercio osservasse l’integrità della catena di refrigeramento con maggior attenzione – commenta Silke Raffeiner, nutrizionista del Centro Tutela Consumatori Utenti, riguardo ai risultati delle analisi – . Ai consumatori consigliamo di riporre subito in frigo le insalate, e consumarle quanto prima.

Inoltre sarebbe consigliabile lavarle a fondo un’altra volta, sotto abbondante acqua corrente perché con ciò si riduce il numero di microorganismi eventualmente presenti. Le insalate non andrebbero mai consumate dopo la loro data di scadenza.”

Pratiche, ma care.

Per godere della comodità di non dover né lavare né tagliare l’insalata, i consumatori paiono disposti a pagare un prezzo cospicuo. Le insalate da noi acquistate costano fra i 5,80 e 16,67 euro al chilo. Il prezzo medio al chilo si attesta quindi ca. al quintuplo del prezzo al chilo che si paga per l’insalata sfusa (fra 1,29 euro e 4,84 euro, media di 2,28 euro).

Inoltre va considerato che le insalate preconfezionate creano più rifiuti (le confezioni).

 

Sotto, i risultati del test effettuato dal Centro Tutela Consumatori e Utenti

Test-insalate-risultati

Bolzano16 ore fa

Scappa alla vista della polizia: 42enne arrestato con cocaina, sarà espulso

Val Venosta16 ore fa

Disturba la sfilata dei Krampus con un coltello: denunciato 58enne a Lana

Val Venosta16 ore fa

Incendio in un garage in zona residenziale: coinvolta un’auto elettrica

Bolzano16 ore fa

“GrowEat”, il primo salad bar del Trentino Alto Adige

Bolzano Provincia16 ore fa

Consiglio diviso, ma passa la manovra Kompatscher: 8,8 miliardi per il futuro

Bolzano Provincia3 giorni fa

Sperona l’auto dei Carabinieri e scappa: nei guai un 25enne

Oltradige e Bassa Atesina3 giorni fa

Droga e sicurezza stradale: stretta dei Carabinieri al casello autostradale. Sequestri di hashish e marijuana

Bolzano Provincia3 giorni fa

Commercio natalizio a due velocità: Mercatini forti, negozi tradizionali cauti

Bolzano3 giorni fa

Acciaierie, la Giunta conferma la regolarità della gara e annuncia nuovi colloqui a gennaio

Bolzano3 giorni fa

Cambio ai vertici della Prefettura: Cusumano lascia Bolzano, arriva Travaglini

Bolzano Provincia3 giorni fa

Omicidio nel parcheggio tir di Bolzano sud: l’autopsia conferma cinque coltellate, una mortale al cuore

Bolzano Provincia3 giorni fa

Polizia Locale: in arrivo due taser in prova

Bolzano Provincia4 giorni fa

Incendio nella notte in un edificio residenziale: salvate quattro persone

Trentino4 giorni fa

Green Grill – Info & Sapori: aperto il bando per la nuova gestione del punto simbolo della Val di Cembra

Bolzano Provincia4 giorni fa

Danneggia un’auto e ruba oggetti per 90 euro: una denuncia e accertamenti in atto

Bolzano Provincia3 giorni fa

Sperona l’auto dei Carabinieri e scappa: nei guai un 25enne

Bolzano Provincia7 giorni fa

Truffatori in divisa: smascherata la banda dei finti agenti della Polizia Postale

Bolzano7 giorni fa

Blitz di sicurezza ai Mercatini di Natale di Bolzano: cinque denunce durante il ponte dell’Immacolata

Bolzano7 giorni fa

Bolzano troppo cara per i poliziotti: Ambrosi (FdI) chiede alloggi agevolati e un polo formativo a Rovereto

Alto Adige7 giorni fa

Volksbank sotto accusa: nuove condanne per il collocamento irregolare delle azioni

Bolzano7 giorni fa

Sciopero nazionale dei servizi ambientali: a rischio raccolta rifiuti e pulizia strade a Bolzano e Laives

Bolzano Provincia6 giorni fa

Capretta bloccata sulle rocce recuperata dal soccorso alpino

Bolzano Provincia6 giorni fa

Mercato del lavoro: il potenziale occupazionale dell’Alto Adige supera le 10.000 unità

Bolzano Provincia5 giorni fa

Controlli rafforzati ai mercatini di Natale: diverse denunce e salvata una bimba in crisi respiratoria

Bolzano Provincia5 giorni fa

Innsbruck, aperto il secondo processo a René Benko: possibile sentenza già in giornata

Bolzano Provincia5 giorni fa

Sacerdote austriaco denuncia abusi subiti quarant’anni fa: “Lo faccio per dare coraggio agli altri”

Bolzano Provincia5 giorni fa

Furto in tabaccheria: 22enne riconosciuto dalle telecamere e denunciato

Bolzano Provincia4 giorni fa

In Alto Adige arriva il “Patentino dello Smartphone” per aiutare le famiglie

Laives4 giorni fa

Controllo biglietti finisce con minacce di morte ai controllori: denunciato un giovane

Bolzano Provincia4 giorni fa

Danneggia un’auto e ruba oggetti per 90 euro: una denuncia e accertamenti in atto

NEWSLETTER

Archivi

Categorie

più letti