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Arte e Cultura

“La notte dell’assassino”: esce il primo avvincente romanzo di Alessandra Nucida

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La notte dell’assassino” è il titolo del romanzo pubblicato qualche settimana fa da una giovane docente crotonese che vive e lavora in provincia di Venezia da circa dieci anni. Alessandra Nucida, autrice dell’opera, ha insegnato a Crotone nel liceo pitagorico e ha collaborato per diversi anni come giornalista pubblicista con alcuni quotidiani locali. Ha sempre avuto la passione per la scrittura e ha scritto anche diversi racconti, partecipando a vari concorsi letterari. Questo è il suo primo romanzo. 

L’opera, che è un thriller psicologico, si svolge nell’arco di una notte, anche se gli eventi del presente si ricollegano ad un altro delitto avvenuto venti anni prima e avranno la loro conclusione un anno dopo. Nel corso della notte, la notte dell’assassino appunto, avvengono alcuni delitti ad opera di un killer che mostra sin da subito la sua personalità disturbata, che lo porta ad uccidere per sentirsi vivo e per affermare la sua superiorità sul mondo. I delitti vengono prima raccontati dal narratore in modo oggettivo e poi soggettivamente secondo il punto di vista alienato dell’assassino. 

Nel corso della vicenda il lettore avrà modo di incontrare un’ampia galleria di personaggi, alcuni un po’ grotteschi e caricaturali, altri più comuni in cui potersi riconoscere. Dapprima essi appariranno distanti l’uno dall’altro, poi lentamente le loro vicende cominceranno ad intrecciarsi e cominceranno ad interagire tra di loro, subendo gli eventi o partecipando in modo attivo ad essi e andando anche alla ricerca di un cadavere scomparso e dell’assassino.

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Ogni personaggio è stato costruito facendo emergere la sua individualità, i suoi pensieri, il suo modo di essere e la sua visione del mondo, ma anche i suoi sentimenti, le frustrazioni, le sofferenze. È quindi un romanzo che mette al centro i personaggi e la loro psicologia, compresa la psicologia dell’assassino che potrebbe essere l’uomo della porta accanto, un uomo normale, ma che in realtà si rivela uno psicopatico con una doppia vita. 

Un’umanità sofferente e alla ricerca della sua felicità al centro dell’opera dunque, mentre le indagini ufficiali sono lasciate sullo sfondo e le dinamiche, oltre che le motivazioni dei delitti, diventano anche queste oggetto di indagine psicologica. Tutti (o quasi) i personaggi si muovono lungo quella linea molto sottile che separa follia e normalità, due facce della stessa medaglia.  

A tal proposito nella narrazione si crea anche una sorta di straniamento ironico, dal momento che ogni personaggio, dal proprio punto di vista, considera “normale” se stesso e folli e strani gli altri.

Perché avviene un omicidio? C’è chi uccide per interesse, chi per vendetta, chi per amore. C’è anche chi uccide per coprire dei segreti, o solo per il gusto di uccidere. Alcuni delitti avvengono d’impeto, altri sono pianificati da anni. Questo libro è un viaggio nella mente dell’assassino e mostra, attraverso i vari personaggi che interagiscono tra loro, un’umanità spesso insoddisfatta, sofferente e alla ricerca della sua felicità“.

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