Migranti, bene il governo Meloni: nel 2024 più che dimezzati gli sbarchi

Nel 2024 sono più che dimezzati gli sbarchi dei migranti. Gli arrivi dal Mediterraneo sono risultati 63.317 alla data dell’8 dicembre, tra cui più di 12.050 minori, inclusi più di 7.879 non accompagnati. Nel 2023 erano stati 157.651. Sostanzialmente nel 2024 abbiamo un calo degli sbarchi di oltre il 60%. 

Dopo un calo tra gennaio e febbraio, gli arrivi sono ripresi nel corso dell’anno, soprattutto nei mesi estivi, con Lampedusa che resta il principale punto di arrivo dalla rotta del Mediterraneo centrale.

Nel complesso, alla data del 30 novembre 140.248 tra rifugiati e migranti risultavano presenti nel sistema di accoglienza italiano: tra questi, 19.215 minori stranieri non accompagnati, quali censiti al 31 ottobre. Nel 2023, gli arrivi in Italia erano stati circa il 58% degli oltre 270.100 registrati sulle rotte migratorie del Mediterraneo.

È dell’1% la presenza degli immigrati sbarcati in Trentino Alto Adige per un totale di 1.670. Il record spetta alla Lombardia che accoglie il 13% dei migranti che sbarcano in Italia.

Il premier Giorgia Meloni ha sottolineato che i recenti risultati ottenuti nella gestione dei flussi migratori sono il frutto di un lungo lavoro di diplomazia e di politiche mirate verso i Paesi del Nord Africa, in particolare Tunisia e Libia. “Il cambiamento è evidente – ha dichiarato – e si riflette non solo nella riduzione degli sbarchi, ma anche nel calo delle vittime in mare”.

Il Presidente del Consiglio ha evidenziato il mutamento del dibattito a livello europeo, dove l’approccio italiano sta acquisendo sempre più consenso. “L’Europa ha cambiato strategia – ha affermato – spostando l’attenzione dalla redistribuzione dei migranti alla protezione dei confini esterni e al contrasto dei trafficanti”.

Tra le iniziative più innovative, Meloni ha citato il protocollo d’intesa con l’Albania, che prevede l’apertura di centri per la gestione delle richieste di asilo in territorio albanese, ma sotto giurisdizione italiana ed europea. Nonostante le difficoltà iniziali, il governo è fiducioso che questo progetto possa diventare un modello per altri Paesi dell’UE.

Meloni ha inoltre ricordato l’esposto presentato a giugno al Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, che ha già prodotto risultati concreti nel migliorare il coordinamento delle indagini contro il traffico illegale di migranti. Il governo sta lavorando a nuove leggi per combattere le frodi nei flussi migratori regolari, un problema spesso trascurato in passato.

Infine, il premier ha richiamato l’attenzione sul Piano Mattei, un progetto strategico pensato per promuovere un nuovo modello di sviluppo e cooperazione con l’Africa. Meloni ha auspicato che il piano possa ottenere il sostegno bipartisan, superando le divisioni politiche interne, e ha ribadito l’importanza di un approccio unitario su temi di politica estera.

Il messaggio conclusivo di Meloni è che la gestione dei flussi migratori non riguarda solo la sicurezza nazionale, ma rappresenta anche una questione di rilievo internazionale.

L’Italia vuole continuare a giocare un ruolo di primo piano, con l’obiettivo di proteggere i propri confini e favorire la stabilità nell’area del Mediterraneo.