Alto Adige
Operazione “crepuscolo”: sgominata associazione a delinquere operativa su 4 piazze di spaccio a Bolzano
![](https://www.lavocedibolzano.it/wp-content/uploads/2024/05/Arresti-ed-aspulsioni-Polizia.jpg)
Alle prime ore dell’alba la Squadra Mobile della Questura di Bolzano, con la collaborazione delle Mobili di Modena e Pesaro, del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato e di un’Unità Cinofila delle Questure di Firenze e di Padova, ha dato esecuzione a 26 Decreti di Perquisizione emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Trento nei confronti di altrettanti indagati per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione di Polizia, denominata “Crepuscolo”, trae origine dalla conclusione di una precedente indagine, “Malok 2021”, indirizzata a monitorare e sgominare i nuovi assetti criminali sorti negli ultimi anni allo scopo di controllare le diverse “piazze” di spaccio presenti nel Capoluogo bolzanino.
Nello specifico, con l ’Operazione “Malok 2021”, gli investigatori bolzanini della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza sono riusciti a disarticolare i Clan composti da spacciatori albanesi che avevano strutturato la loro base in Via Roma. Il vuoto generato da quegli arresti aveva visto il sorgere di 4 diverse consorterie di spaccio, indipendenti tra loro ma interconnesse nelle modalità operative e nelle fonti di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti. Si sono pure suddivisi le zone d’influenza, tra i quartieri Don Bosco, Europa, Piani e Oltrisarco.
L’articolata e complessa attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito alla Polizia bolzanina di smantellare i gruppi criminali attivi nel Capoluogo, nonché di individuare e stroncare il principale canale di approvvigionamento della droga, localizzato a Modena, in Emilia Romagna, dove oggi all’alba è stata effettuata una delle perquisizioni a carico di colui che abitualmente agiva da corriere/trasportatore degli stupefacenti tra i due Capoluoghi.
Le attività investigative hanno anche consentito di tenere monitorato in città lo “spaccio al minuto”, il quale vedeva coinvolti numerosi pusher. Al proposito, è stato possibile documentare oltre 1.300 cessioni di sostanze stupefacenti (quasi esclusivamente eroina e cocaina), a tossicodipendenti residenti nella Provincia altoatesina.
Come detto fin’ora, la lunga e complessa indagine ha riguardato in tutto 26 soggetti (12 cittadini tunisini, 1 algerino, e 3 marocchini, 3 cittadini albanesi e 7 italiani, tutti pregiudicati), indagati perché accusati, in concorso tra loro, di far parte delle 4 associazioni a delinquere sgominate. Di tutti, 9 sono stati arrestati nella flagranza del reato di spaccio, 5 sono tutt’ora detenuti in Carcere fra Trento, Bolzano e Foggia e uno è attualmente trattenuto nel C.P.R. di Ponte Galeria (Roma) in attesa d’essere rimpatriato. I 16 restanti spacciatori, sono stati denunciati a piede libero.
Un dato rilevante, e per la verità assai raro, è quello relativo alla presenza femminile ai massimi livelli nella gestione organizzativa delle consorterie criminali oggetto dell’indagine: dei 26 soggetti, ben 7 sono donne.
Sono stati sequestrati oltre 1 Kg. di cocaina ed eroina, 50 grammi di hashish e marijuana e la somma di diciottomila Euro, provento dello spaccio.
Su disposizione del Questore della Provincia di Bolzano, Paolo Sartori, sono al vaglio della Divisione Anticrimine della Questura le singole posizioni degli indagati, per l’applicazione nei loro confronti di specifiche Misure di Prevenzione Personali previste dal Codice delle Leggi Antimafia.
Sono tuttora in corso indagini per la verifica del materiale sequestrato, utile a ricostruire per intero la diffusione delle attività illecite messe in campo dalle Associazioni criminali e dai loro contatti, anche a livello internazionale.
«Lo spaccio di sostanze stupefacenti rappresenta un reato particolarmente grave non solo per gli effetti che esso produce di per sé su chi consuma droga, ma anche per il contesto in cui trova terreno fertile per la sua diffusione e per l’indotto criminale che genera, in termini di degrado, microcriminalità e conseguenze sull’ordine e la sicurezza pubblica – ha sottolineato il Questore Sartori –. Per questo motivo la prevenzione ed il contrasto al suo diffondersi rappresenta una delle priorità per le Forze di Polizia, impegnate quotidianamente a garantire la sicurezza dei cittadini. La lunga e complessa indagine conclusasi oggi ha consentito alla Polizia di Stato di smantellare definitivamente gruppi criminali che negli ultimi anni si erano suddivisi le piazze dello spaccio nella nostra Città.»
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