Bolzano Provincia
Si estende a 100 ettari l’incendio sullo Stelvio, paura in val di Sole e Madonna di Campiglio
Continua a preoccupare l’incendio di grandi proporzioni che è divampato nel primo pomeriggio di ieri in Val Venosta, in Alto Adige, precisamente ad Agumes, nei pressi di Prato allo Stelvio.
Le fiamme, che si sono rapidamente estese nel bosco, hanno generato un’imponente colonna di fumo visibile anche tramite le webcam installate nella zona. La zona interessata dall’incendio ha raggiunto circa i 100 ettari.
Sul posto sono intervenuti tutti i corpi dei vigili del fuoco volontari locali.
Il fumo denso sta ora spostandosi verso il Trentino occidentale, in particolare dalla Valle di Peio in direzione del Passo del Tonale, con potenziali ricadute anche su Madonna di Campiglio.
Il Dipartimento della Protezione civile, il Corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento e i corpi volontari stanno monitorando l’evolversi della situazione. La Provincia autonoma di Trento segnala la possibilità di forte odore di fumo e caduta di cenere nelle zone interessate.
A distanza di esattamente un mese dal maxi rogo che aveva colpito Laces, sempre nella stessa valle, la zona torna a fare i conti con un’emergenza ambientale. Anche in quel caso, lo spegnimento del fuoco aveva richiesto un’intera settimana di lavoro, con l’impiego massiccio di elicotteri.
L’attuale incendio ha già causato un notevole sviluppo di fumo nelle aree di Stelvio, Trafoi e Prato allo Stelvio. La Protezione civile altoatesina invita i residenti dei comuni interessati a tenere porte e finestre chiuse e a spegnere gli impianti di ventilazione.
Sul fronte operativo sono attivi tre elicotteri della compagnia Heli Austria e uno dell’Air Service, mentre è stato richiesto anche l’intervento di un Super Puma. Le autorità forestali temono che le fiamme possano propagarsi oltre i confini provinciali, motivo per cui sono state allertate anche la Provincia autonoma di Trento e il Land Tirolo.
La zona interessata dal rogo è particolarmente impervia, rendendo difficile l’accesso ai mezzi di soccorso.
Uno dei principali ostacoli è l’approvvigionamento di acqua, che deve essere trasportata da località più distanti. Tra le priorità c’è la protezione di un ripetitore situato presso Montoni: eventuali danni alla struttura potrebbero compromettere le reti televisive, radiofoniche e la telefonia mobile.
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