Alto Adige
Sinner travolge De Minaur a Vienna: precisione, ghiaccio e la lezione ai giovani
Jannik Sinner conferma la sua marcia a Vienna e approda in finale all’ATP 500: 6-3, 6-4 in 1 ora e 27 minuti contro Alex De Minaur. Il numero due del mondo ha imposto ritmo e controllo sul cemento indoor, senza mai concedere palle break e gestendo i momenti decisivi con freddezza.
La partita è stata messa in chiaro già nel primo set, quando Sinner ha strappato il servizio all’avversario e si è portato rapidamente sul 4-0 grazie a intensità nei colpi e qualche errore di De Minaur. Nel secondo parziale si è assistito a un confronto più equilibrato, con scambi prolungati e break alterni fino al settimo gioco: lì Sinner ha piazzato il break che gli ha consentito di controllare il servizio fino alla chiusura del match sul 6-4.
«Volevo giocare e servire bene. Il primo set è stato molto fisico. Sono contento di aver vinto in due set». Queste parole del vincitore sintetizzano la gestione mentale della partita e la soddisfazione per una prova solida in tutti i fondamentali.
La statistica sottolinea il valore della prestazione: Sinner ha ottenuto la ventesima vittoria consecutiva sulla superficie indoor e ha centrato la sua nona affermazione nel torneo di Vienna. Con questo successo il campione altoatesino raggiunge la trentunesima finale ATP della carriera e firma la sua ottava finale stagionale su dieci tornei disputati, un dato che certifica continuità e rendimento ai massimi livelli del circuito.
Il match ha inoltre messo in evidenza gli aspetti tecnici che stanno caratterizzando la stagione di Sinner: servizio efficace, capacità di aprire il campo e variazioni che hanno messo in difficoltà il ritmo di De Minaur. La tenuta fisica e la lucidità nelle fasi calde hanno fatto la differenza, soprattutto sul cemento indoor dove il controllo del servizio è cruciale.
Ora il programma attende l’esito della semifinale tra Lorenzo Musetti e Alexander Zverev: la possibilità di una finale tutta italiana rimane più che concreta, ma per ottenerla Sinner dovrà ripetere gli standard mostrati contro De Minaur.
Questo successo a Vienna non è soltanto un dato sportivo ma anche un monito sul ruolo della preparazione mentale nel tennis moderno: l’esibizione di Sinner contrasta infatti con lo «sbando» emotivo che spesso travolge i giovani talenti, incapaci di gestire la pressione mediatica e agonistica senza adeguati strumenti di supporto psicologico e di equilibrio personale.
Il movimento tennistico italiano, e più in generale il mondo dello sport giovanile, è chiamato a investire non solo sul talento tecnico ma anche su percorsi di formazione mentale e gestione della pressione, per trasformare potenzialità e promesse in successi sostenibili nel tempo. Il messaggio è chiaro: il talento va coltivato con disciplina, equilibrio e preparazione psicologica.
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