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Bressanone

Spendevano centinaia di euro falsi in centro a Bressanone: arrestata coppia di magrebini

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I Carabinieri di Bressanone ieri pomeriggio hanno fermato e arrestato una coppia di magrebini, lei 41 e lui 19 anni, con l’accusa spendita di monete false, introduzione nello Stato di monete falsificate, truffa in concorso, possesso di droga ai fini dello spaccio, e possesso illegale di arma bianca.

I militari dell’Arma avevano ricevuto in due giorni alcune denunce riguardo la presenza di un uomo ed una donna, che avrebbero iniziato a spacciare euro falsi nel centro storico della città vescovile.

Le segnalazioni degli acquisti effettuati pagando con banconote da 50 euro finte, sono arrivate per un paio di casi il giovedì, ed altri due casi venerdì scorso.

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Immediatamente dal Comando di via Tratten sono state attivate le indagini e le verifiche con l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza  delle telecamere della zona.

In brevissimo tempo sono riusciti ad estrapolare tutti i fotogrammi riguardanti i due malfattori e sono stati organizzati degli appositi servizi per poterli intercettare qualora avessero nuovamente colpito. Nel contempo la richiesta d’identificazione della coppia è stata estesa sia livello provinciale che nazionale.

I servizi dei militari si sono intensificati nelle ore di apertura degli esercizi pubblici anche con il coinvolgimento dei Carabinieri di Chiusa e di Luson fino a ieri pomeriggio (8 marzo) quando i due, dopo aver fatto acquisti in una panetteria del centro, sono stati fermati.

Dalla perquisizione anche domiciliare sono stati trovati in possesso di ulteriori banconote da cinquanta euro false, di circa dieci grammi di marijuana e di un coltello a doppia lama fissa modello “Combat Camillus”.

Il tutto è stato immediatamente sequestrato e la droga portata presso il LASS dei Carabinieri a Laives per le analisi qualitative.

E’ stata anche ritrovata anche l’intera merce acquistata con il denaro finto (vestiti e generi alimentari) che è stata restituita ai rispettivi proprietari. L’identificazione dei due colpevoli è anche stata confermata dalle numerose testimonianze delle vittime.

I malviventi sono stati portati rispettivamente nel Carcere di Trento e di Bolzano.

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