Sport
Sudtirol, la scalata al successo della squadra Alto Atesina
In 48 anni di storia dalla nascita dello Sport Verein Milland a Millan è difficile trovare le date più importanti che meglio incarnano la scalata al successo della squadra Alto Atesina. Eppure esistono.
Del resto è inevitabile per un club che ha sempre creduto di arrivare in alto, fino al sogno proibito della B. La storia dell’attuale Fussball Club Südtirol si lega a doppio filo al 1974 e si intreccia con almeno altre quattro date storiche: 1997, 2000, 2010 e 2022. Gli ultimi 25 anni dei tirolesi sono costellati di successi graduali e costanti, frutto di una programmazione condivisa, quasi indipendente dalle società che si sono alternate nel tempo.
Nel 1974 a Bressanone viene fondata lo Sport Verein Milland. Colori sociali: giallonero. Dalle giovanili alla Terza categoria, poi la Prima e infine Eccellenza nel ‘90-91.
Il 1995 è l’anno della rinascita. Dopo la retrocessione in Promozione nell’anno precedente, la sezione calcio del SV Milland si scinde dalla società madre e cambia denominazione in Football Club Südtirol-Alto Adige. Bastano due anni e dopo due promozioni consecutive, nel 1997, è promosso nel Campionato Nazionale Dilettanti. Prima data storica per il Club, che nel frattempo ha abbandonato i vecchi colori sociali per diventare biancorosso.
Nel 2000 nuova esaltazione per l’FC Südtirol-Alto Adige, promosso in C2 dopo solo tre anni nei Dilettanti. Il salto di categoria coincide con un’altra novità: la società cambia ancora denominazione in Fussball Club Südtirol SRL, optando per giocare a Bolzano le gare interne, dove vengono progressivamente trasferite anche le altre attività e la sede amministrativa.
La squadra comincia un nuovo ciclo con la stessa costanza e determinazione fino al prossimo traguardo. É il 2010. Nel frattempo la C2 cambia denominazione e diventa Lega Pro Seconda Divisione.
Nel 2010 i biancorossi conquistano il 1° posto nel girone A della Lega Pro Seconda Divisione e sono promossi in Prima. Risultato storico, come tutti gli altri del resto. Una cavalcata inarrestabile. Il sogno della B è a un passo, ambito e raggiungibile.
Un brivido raffredda le speranze con la retrocessione nel 2010-11 ma con l’immediato ripescaggio, dalla polvere all’altare è un attimo. L’FC Südtirol-Alto Adige resta in Prima. E ci resta con il piglio della squadra con ambizione infinita. Lo dimostrano, dal 2010 in poi, i sei play-off persi prima della storica promozione nel 2021-22 con il primo posto assoluto. Il resto è storia che tutti conoscono. Il sogno è realtà.
Oggi L’FC Südtirol-Alto Adige è chiamato forse all’impresa più grande: mantenere la categoria. Con una rosa del valore di 10,30 milioni, praticamente l’ultima in B, dovrà impegnarsi il doppio per strappare punti su punti, partita dopo partita.
Serviranno la maturità di alcuni player come Masiello nel reparto arretrato e la freschezza di tanti atleti con la voglia di realizzare un grande traguardo. Come Luca Berardinelli, il giovane in prestito dall’Empoli, diventato un elemento fondamentale nello scacchiere biancorosso. Grande intensità, rimarcata a ogni contrasto e proiezione offensiva, unita alla capacità tipica di chi sa leggere bene le trame avversarie
E poi c’è l’esperienza del nuovo tecnico Bisoli, protagonista nella scorsa stagione della salvezza insperata a Cosenza. Bisoli ha totalizzato finora 463 presenze in panchina nella sua carriera, con 168 vittorie, 152 pareggi e 143 sconfitte. Dopo la partenza shock con zero punti in quattro gare, il nuovo allenatore biancorosso ne ha raccolti dieci in altrettante partite portando subito, di nuovo in alto il Südtirol.
Obiettivo stagionale, superfluo ricordarlo, è la salvezza a tutti i costi. Parere analogo a quello dei bookmakers le cui quotazioni sportive, incluse nei principali siti scommesse AAMS, piazzano il Südtirol tra le ultime della classe con poche possibilità di permanenza in Serie BKT. Eppure finora i biancorossi sono stati in grado di stupire e fare punti importanti. Dovranno giocarsela almeno con Perugia, Como, Cosenza, forse Modena e Cittadella.
I portali di betting hanno la vista lunga, ma il Südtirol è abituato a stupire e sorprendere il pubblico nel corso dei suoi lunghissimi 48 anni di storia e soprattutto negli ultimi 25, a partire dalla prima storica promozione nei Dilettanti.
Il sogno dei biancorossi è quello di diventare outsider del campionato. Il primo guizzo stagionale è stato quello a Palermo di Raphael Odogwu, con la vittoria sui rosanero del CFG dell’emiro Mansour: una delle corazzate che avrebbe potuto e dovuto da subito impensierire le grandi e ambire al primo posto in B. Questione di testa, collettivo e sacrificio. Il Südtirol è chiamato all’impresa e almeno finora ha dimostrato di poterlo fare.
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