Italia & Estero
Tregua in Libano: c’è il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah dopo due mesi di guerra
Alle 3 del mattino ora italiana (le 4 locali), è iniziato il già preannunciato cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, ponendo fine a due mesi di scontri violenti.
La tregua è stata annunciata dal presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden e dal premier israeliano Benyamin Netanyahu, in dichiarazioni parallele da Washington e Tel Aviv.
Netanyahu ha ringraziato Biden per il ruolo svolto dagli Stati Uniti nell’accordo, che garantisce a Israele libertà d’azione contro Hezbollah. Biden ha ribadito che “a Hezbollah non sarà consentito minacciare la sicurezza di Israele” e ha sottolineato che non ci saranno truppe americane nel sud del Libano.
Inoltre, il presidente statunitense ha annunciato una nuova iniziativa con partner internazionali per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas.
Da Beirut, il premier libanese Najib Mikati ha definito la tregua “un passo fondamentale verso la stabilità regionale”. Anche il presidente francese Emmanuel Macron, in una nota congiunta con Biden, ha confermato l’impegno di Francia e Stati Uniti a monitorare il rispetto dell’accordo.
Durante una conferenza stampa, Netanyahu ha spiegato i motivi dell’accordo: concentrarsi sulla minaccia iraniana, rinnovare le scorte militari e isolare Hamas. Ha avvertito che, se Hezbollah violerà l’intesa, Israele risponderà con forza. La durata del cessate il fuoco, indicata in circa 60 giorni, dipenderà dall’evoluzione sul campo.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken, a margine del G7 Esteri a Fiuggi, ha sottolineato che l’accordo rappresenta un passo verso la fine del conflitto anche a Gaza.
Prima dell’entrata in vigore della tregua, Israele ha condotto raid intensi su Beirut e nel sud del Libano, colpendo obiettivi legati a Hezbollah, mentre i miliziani libanesi hanno continuato a lanciare razzi e droni verso il nord di Israele. Il cessate il fuoco è arrivato dopo consultazioni interne nel governo israeliano, che ha approvato l’accordo senza coinvolgere la Knesset, trattandolo come una misura tecnica e non politica.
Analisti sottolineano che l’accordo fornisce a Israele una copertura politica per future operazioni militari contro Hezbollah nel caso di violazioni. Allo stesso tempo, rappresenta un’opportunità per ridurre le tensioni nella regione, anche se rimangono molte incognite sul futuro.
Intanto, il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato sui social: “Orgogliosi di aver dato un contributo determinante a questo importante risultato per la pace in Medio Oriente”.
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