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Bolzano

Truffa criptovalute a Trento: famiglia bolzanina perde 100mila euro. Dipendente provinciale ‘brucia’ 74mila euro

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Ci sono anche una famiglia di Bolzano e un dipendente della Provincia tra le vittime della presunta truffa trentina delle criptovalute. E a questo proposito è stato predisposto per oggi in carcere a Trento l’interrogatorio di Renzo Foladori, il 57enne di Aldeno ritenuto responsabile dalla Procura di Trento dei danni economici cagionati a diversi investitori.

E in tutto il Trentino Alto Adige sono oltre 200 le vittime di un presunto raggiro da centinaia di migliaia di euro. 

L’indagine del Nucleo di polizia economico finanziaria condotta con il Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di Finanza, ha portato alla luce perdite consistenti.

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Da 20-30mila euro a quasi 100mila euro: è il caso, quest’ultimo, proprio della famiglia residente nel capoluogo, coinvolta nel progetto per il lancio di una nuova criptovaluta. L’altro altoatesino, un dipendente provinciale, avrebbe invece perso ben 74mila euro. Ammonta a 25mila euro poi la somma persa da un operaio edile che stava per andare in pensione. 27mila euro invece si sono volatilizzati dalle tasche di una vicina di casa di Foladori. 

C’èra dunque chi investiva un minimo di 200 euro più Iva (per un totale di 244 euro) e chi invece molto di più, ma la sostanza non cambia. Il popolo dei truffati in questo settore continua ad aumentare con promesse ed illusioni di facili guadagni.

Secondo le stime fornite dagli imbonitori, la cifra investita dagli altoatesini avrebbe infatti dovuto fruttare almeno il doppio nel giro di un anno.

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