Società
WE women_empowerment e i ruoli delle donne nel lockdown e post Covid: se ne parla il 24 settembre a Bolzano
L’Ufficio Donna del Comune di Bolzano e i servizi femminili dello spazio WE in piazza Parrocchia propongono un incontro molto articolato giovedì 24 settembre dalle ore 18 presso la sala polifunzionale in piazza Nikoletti in cui verrà indagata la posizione ricoperta dalle donne nella società contemporanea, in particolar modo durante i periodi di crisi sociale, partendo da una narrazione storica del loro ruolo.
Cosa è accaduto in questo particolare periodo pandemico? Che ruolo ha e ha avuto la donna nell’ambito educativo e assistenziale?
Alle 18 si inizia con la proiezione del documentario “ZITA E LE ALTRE”, un film sulla memoria femminile – racconti delle donne di Oltrisarco di Katia Assuntini, realizzato con la collaborazione del “Club La Ruga“, con l’intervento di Alessandra Spada, presidente dell’Archivio storico delle donne di Bolzano.
Il documentario vuole amplificare la voce delle donne del quartiere, in modo che siano esse stesse a raccontare la propria storia dal loro posizionamento e in modo che essa rimanga come documento storico per la città. La produzione di Katia Assuntini ci parla del ruolo delle donne nell’ambito domestico, educativo e professionale e del periodo della guerra interrogandole sui propri personali vissuti.
Si prosegue poi alle ore 19 con un talk sulla situazione di genere nel periodo pandemico in Alto Adige: restrizioni e conseguenze specifiche del covid, durante il lockdown e in post-emergenza, con un focus su donne, i e le minori e il gruppo lgbtqia+ con testimonianze dal mondo del terzo settore, quali Centaurus, Gea, Kaledoskopio, La Strada- Der Weg e la cooperativa OfficineVispa e con la moderazione della giornalista Floriana Gavazzi.
Il programma del talk è molto articolato, parlerà di violenza domestica, minori, lavoro e comunità LGBTQIA+. La Presidente della Gea, Christine Clignon, affronta il tema della violenza domestica: la pandemia di COVID-19 ha costretto a una lunga reclusione domestica, come misura di prevenzione del contagio. Per le donne vittime di violenza domestica, tuttavia, la casa è tutto fuorché un luogo sicuro.
Quali indicazioni emergono dai Centri antiviolenza durante il lockdown? La psicologa Cristina De Paoli dell’Associazione La Strada-Der Weg parlerà invece di come hanno vissuto il lockdown e il periodo post isolamento sociale le e i minori, inclusa la violenza e la conflittualitá familiare, dal punto di vista de Il Germoglio-Sonnenschein, la counselor Arianna Miriam Fiumefreddo dell’ Associazione Centaurus Arcigay Alto Adige Südtirol spiegherà come il lockdown ha inciso sul gruppo LGBTQIA+: coabitazione coatta, violenza, negazione dell’identità: criticità forse poco nominate che meritano però un’attenzione specifica e una riflessione pubblica.
Il tema dello smart working e dei lavori di cura nei tempi Covid sarà argomento di Mari Jensen, dell’associazione Kaleidoskopio: la donna in primis è ancora vista come l’unica responsabile della cura della famiglia e della casa non è una novità, ma durante il lockdown è un fatto che si è intensificato.
Forse è arrivata l’ora di darsi da fare per un’equa divisione delle responsabilità in famiglia? E, in cocnlusione, una finestra sul futuro delle donne, partendo dai loro desideri: la psicologa Giada Gatti della Cooperativa OfficineVispa presenterà gli esiti della ricerca quanlitativa effettuata su un campione di 104 donne durante il periodo di lockdown sul tema del desiderio.
Un happening musicale con il duo YORO LIKE SUN chiuederà la serata, con una breve incursione musicale da boom bap e future beat, na texture organica e ritmica, costruita sperimentando campionamenti, scratch e una profonda ricerca musicale.
Durante tutta la manifestazione si potranno ammirare i lavori artistici “I PANNI SPORCHI SI LAVANO INSIEME“, un’installazione d’arte partecipata realizzata da Artemisia/Cooltour di La Strada-Der Weg, e una mostra collettiva a cura dell’associazione Club Arcimboldo con il progetto “Assaggi d’arte al femminile”, con opere delle socie sul tema della violenza di genere.
“I panni sporchi si lavano insieme” è stata realizzata dalle giovani artiste Piera Pagnacco, Morgana Morelato, Giulia Pedron e Valentina Stecchi, e l’opera è composta dai disegni realizzati dalle ragazze del progetto Artemisia che hanno unito ritratto e scrittura in un’unica immagine. Le immagini mirano alla sensibilizzazione nei confronti della violenza psicologica che preannuncia e/o accompagna anche la violenza fisica.
La mostra colletiva invece è delle artiste Alda Picone, Francesca Ragona, Galya Melkinova, Ksanna, Laila Pellegrini, Laura Lodi, Laura Innocenti, Maria Grazia Gaspari, Monica Pizzo, Judith Paone, Rosina Darù e ancora di Valentina Stecchi ed è dedicata alle donne che hanno dovuto sopportare violenze di ogni genere in quel periodo…e non solo. Per alcune donne il periodo del lockdown è stato difficile per i problemi da affrontare, ma per chi ha potuto dipingere o impiastricciare una tela, è stato un momento di serenità estraniandosi da tutto.
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