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Merano, Euregio: l’assessora Rohrer interviene come relatrice alle Giornata della riflessione

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Sabato 3 novembre si è svolto a Innsbruck, nell’ambito delle Giornate della riflessione dell’Euregio, il “Congresso sul domani”, nel corso del quale si è discusso – in sei sessioni di lavori distinte – delle sfide che dovranno affrontare le amministrazioni comunali.

Al convegno ha partecipato come relatrice, e in rappresentanza del Comune di Merano, l’assessora all’urbanistica, alla mobilità e all’ambiente Madeleine Rohrer, che ha illustrato ai presenti gli obiettivi del progetto Metamorphosis e le strategie alternative elaborate e applicate dalla giunta meranese nel settore della mobilità.

Libertà di movimento e carichi di traffico: ai Comuni spetta il gravoso compito di trovare una via sostenibile per soddisfare le esigenze di mobilità della popolazione. Infrastrutture stradali, piste ciclabili, sentieri pedonali, trasporto pubblico: queste sono le sfide più attuali, in particolar modo nelle città, che devono fare i conti anche con l’afflusso di pendolari provenienti dalle zone limitrofe.



Sabato pomeriggio a Innsbruck, durante il “Congresso sul domani”, uno specifico gruppo di lavoro ha analizzato possibili soluzioni per affrontare e vincere queste sfide. Ai lavori hanno partecipato anche l’assessora all’urbanistica, alla mobilità e all’ambiente del Comune di Merano Madeleine Rohrer, rappresentanti dei Comune di Aldrans (Tirolo) e Lavis nonché Ekkehard Allinger-Csollich, direttore della ripartizione per la pianificazione del traffico del Tirolo.

L’assessora Rohrer ha riferito della campagna di sensibilizzazione “L’uno con l’altro”, promossa dal Comune di Merano per favorire una cultura della mobilità dolce e un maggiore rispetto fra gli utenti della strada, in particolare fra pedoni e ciclisti.

“Molti problemi oggettivi e soggettivi vanno risolti sul piano culturale, ovvero non sempre si possono risolvere aspetti problematici creando nuove infrastrutture. Molto dipende da come le persone si comportano in determinati frangenti. Un maggior rispetto reciproco e una maggiore tolleranza fra gli utenti della strada favorisce una circolazione meno critica. Ciclisti e pedoni hanno la sensazione di essere percepiti in modo diverso e si sentono più sicuri – la qual cosa favorisce a sua volta l’incremento della mobilità pedonale e ciclabile”, ha spiegato Rohrer.

SUSCITARE EMOZIONI – “Non è solo adducendo argomenti razionali che si convincono le persone, è necessario suscitare un’emozione. Questa è la ragione per la quale il Comune di Merano ha puntato su una campagna innovativa, intesa a coinvolgere soprattutto ciclisti e pedoni e a riservare loro una maggiore attenzione. Il traffico è generato dalle persone e dai loro comportamenti. Cultura e informazione sono fattori decisivi per influenzare le abitudini delle cittadine e dei cittadini che si muovono per le strade della città. Perciò è nata l’idea di dare vita a due flashmobs e a un musical di strada in piazza Teatro, nel cuore di Merano”, ha raccontato Rohrer.

Per questo progetto il Comune di Merano ha ottenuto il Premio mobilità della Provincia di Bolzano nella categoria “innovazione”.

PROGETTO EUROPEO METAMORPHOSIS: PROVOCARE E SPERIMENTARE – A novembre dello scorso anno ha preso il via a Merano il progetto Metamorphosis, che viene attuato contemporaneamente in sette città europee con l’obiettivo di rendere gli spazi urbani più a misura di bambino, ma non intervenendo sulle infrastrutture esistenti, bensì sperimentando, realizzando installazioni temporanee, sensibilizzando la popolazione e stimolandola a una maggiore partecipazione.

“Un’iniziativa importante – ha spiegato Rohrer – è stata ad esempio realizzata in piazza Fontana, cuore del rione di Maia Alta e nodo della viabilità del quartiere. Su questa piazza è in vigore un divieto di sosta che non viene rispettato e i residenti se ne lamentano. In un seminario con i diretti interessati si sono cercate insieme soluzioni per rimediare al problema. I giovani della zona desideravano una struttura per gli skaters, così è stata installata una rampa temporanea”, ha proseguito Rohrer.

“L’idea era quella di riempiere di vita lo spazio della piazza togliendolo agli automobilisti. Il risultato non è stato però proprio quello desiderato, perché il parcheggio selvaggio si verifica ancora. Ora si stanno studiando nuove interventi per impedire l’accesso alle vetture, ad esempio installando sedute e barriere mobili”.

“Ciò che abbiamo imparato è che la partecipazione va presa sul serio”. “Grazie al progetto Metamorphosis l’amministrazione comunale è presente in diversi quartieri nel tentativo di riconquistare spazio per i pedoni. Il gruppo di lavoro punta molto sul processo partecipativo, che nel caso di piazza Fontana ha funzionato molto bene. Lì dove la cittadinanza non è sufficientemente e costantemente coinvolta nelle decisioni, monta la protesta”.

LO SPAZIO PUBBLICO HA UNA FUNZIONE SOCIALE – Errori compiuti nella progettazione e nella realizzazione degli spazi pubblici difficilmente possono poi essere corretti. Piste ciclabili e zone pedonali devono essere da principio progettati per rendere la città più attraente, più vivibile e più sicura. Altrettanto necessario è incentivare la funzione sociale degli spazi pubblici come luoghi di aggregazione e di coesione.

UNA CITTÀ A MISURA DI BAMBINO – I nostri comportamenti in tema di mobilità si conformano alle infrastrutture. Soluzioni idonee per bambini di 8 e per anziani di 80 anni, ovvero sentieri pedonali larghi e sicuri, sono valide anche anche per tutti gli altri cittadini. Occorre coinvolgere – attraverso opportune forme di partecipazione – i bambini e le bambine nella progettazione della città. Bambini e giovani non sono stimolati a interagire con l’amministrazione se viene loro presentato solo uno studio di fattibilità.

SPERIMENTARE È IMPORTANTE – La politica ha bisogno di creare spazi nei quali sperimentare la partecipazione. Progetti come Metamorphosis sono in quest’ottica un valido contributo, perché il Comune ha potuto incaricare un team composto da persone diverse: una giornalista, un architetto, un ingegnere, un designer. Il loro compito non è quello di realizzare infrastrutture, ma  di promuovere la comunicazione e la pianificazione condivisa degli spazi pubblici.

NON DIMENTICARSI DEI COLLEGAMENTI BREVI – a maggior parte degli spostamenti compiuti dai meranesi avviene in un raggio limitato. Per migliorare in misura sensibile la mobilità e la qualità di vita è indispensabile potenziare i collegamenti pedonali e le piste ciclabili nei quartieri. Per garantire alle meranesi e ai meranesi una mobilità, sana, conveniente e socialmente sostenibile, la politica della viabilità deve tenere conto anche dei tragitti brevi.

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