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Strage di Corinaldo: venduti il doppio dei biglietti possibili. Emergono le responsabilità dell’organizzazione

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È un bilancio agghiacciante quello che sta emergendo dopo circa 18 ore dalla tragedia di Corinaldo in provincia di Ancona

Sei persone sono morte, altre sette sono in gravissime condizioni, una cinquantina i feriti, con lesioni e traumi da schiacciamento: quasi tutti giovanissimi travolti durante un concerto del trapper Sfera Ebbasta all’interno della discoteca La Lanterna Azzurra.

Ma anche storie di ragazzi che si sono salvati solo per un miracolo, altri volati nel vuoto, un bilancio quindi che poteva davvero essere ancora più pesante.

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Una serata di allegria trasformata in tragedia. La miccia che ha innescato il dramma sembra sicuro sia stata una sostanza urticante diffusa all’interno che ha provocato il panico.

Il peso e la pressione della folla in fuga avrebbe fatto crollare il parapetto di un ponticello fuori da una uscita di sicurezza, causando la caduta di decine di persone in un fossato e provocando la morte delle persone rimaste schiacciate o ferite, quasi tutti studenti delle scuole superiori di Senigallia.

L’inchiesta si sta muovendo due fronti, con diverse ipotesi di reato.

Da un lato, secondo quanto si apprende in ambienti giudiziari, si indaga su chi ha spruzzato lo spray al peperoncino; dall’altro sul sovraffollamento, sembra che fossero stati venduti 1400 biglietti contro una capienza di 870 persone, e sulle misure di sicurezza della discoteca.

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Discoteca che già in passato era stata sanzionata per gli stessi motivi e più volte.

I reati al vaglio sono, nel caso della persona che ha usato lo spray – sembra una ragazza – quelle di morte come conseguenza di altro reato o l’omicidio preterintenzionale. Nel caso dei gestori della discoteca, l’omicidio colposo.

Ci sono anche delle ipotesi su chi possa aver diffuso lo spray urticante che ha causato la morte di 6 persone.

Ci sono però testimonianze discordanti sul fatto. Un ragazza ha dichiarato di aver visto salite su un cubo una persona che ha cominciato a spruzzare lo spray assassino. Ma si fa largo l’ipotesi che lo stesso spray possa essere stato usato da una ragazza per difendersi da un furto o peggio da un tentativo di molestie. Ipotesi ancora al vaglio degli investigatori.

Si sta cercando anche un ragazzo incappucciato che potrebbe essere responsabile del diffondersi del panico.

Alcuni testimoni parlano anche di una discoteca strapiena di gente e piena di alcolici e di un  concerto che doveva iniziare alle 22 e invece non iniziava stimolando così i ragazzi, quasi tutti minorenni a continuare a bere.

Il panico si è diffuso tra mezzanotte e l’una, prima dell’inizio del concerto.

Alcuni dei feriti ricoverati all’ospedale di Torrette hanno raccontato di avere sentito un odore acre e di essersi precipitati verso una delle porte di emergenza. Qualcuno ha riferito di aver trovato la porta sbarrata e ha raccontato che i buttafuori avrebbero detto di tornare indietro. Poco dopo la calca si sarebbe accumulata all’esterno del locale, nei pressi di un parapetto con attiguo un fossato. Il cedimento della barriera avrebbe causato la caduta di decine di persone: chi è finito sotto tutti sarebbe poi morto schiacciato.

Sono state riconosciute dai famigliari nell’obitorio dell’ospedale regionale di Torrette di Ancona le sei vittime: Asia Nasoni e Emma Fabini, entrambe di 14 anni,Daniele Pongetti, 16 anni, Eleonora Girolimini, 39 anni, tutti di Senigallia (Ancona),Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone (Pesaro-Urbino) e Benedetta Vitali, 15 anni di Fano (Pesaro-Urbino).

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