Connect with us

Pubblicità - La Voce di Bolzano

Cui Prodest

Mozart, Rossini, Beethoven, Verdi, Wagner e Musorgskij. Cortocircuiti Verdiani verso il Festival 2019

Pubblicato

-

Condividi questo articolo




Pubblicità


Mentre l’Associazione Mozart Italia festeggia a Rovereto il 250° dell’importante viaggio in Italia del grande Wolfgang Amadeus, scorrono più a sud eventi di grande musica.

Alla domanda su chi fosse il più grande compositore a suo (avveduto!) avviso, Gioachino Rossini rispose senza esitazioni: “Ludwig Van Beethoven, naturalmente!” L’intervistatore allora decise di provocarlo e gli chiese nuovamente: “E Mozart?” Lui sorrise e confermò: “No, no… Il miglior compositore è Beethoven. Mozart è… La Musica!”

Magia della melodia mozartiana, incantesimo del contrasto beethoveniano, nobiltà formale e suggestione in Rossini, documentazione magistrale del momento storico e musicale in Verdi e Wagner, grande ispirazione nordorientale di Musorgskij…

Pubblicità - La Voce di Bolzano

Pubblicità - La Voce di Bolzano

Giuseppe Verdi conosceva a memoria la quinta sinfonia di Ludwig Van Beethoven, “del Destino” e, se nel grande tedesco il destino bussa alla porta, in Verdi, sempre cosi organico e popolare, si trova invece la bella declinazione della sua forza sulla vita umana. “La forza del destino”, infatti (in teatro a Reggio, Modena e Piacenza, con cast differenti, ma sempre almeno adeguati) non porta echi roboanti e delicati di abbandono filosofico, non l’uomo di fronte al tutto, come nel mai superato maestro del contrasto, ma l’uomo corrente e vigoroso, l’uomo verdiano, di fronte ai problemi della vita, di una vita, di più vite, di una società umana alla ricerca di nuovi equilibri e di nuove soluzioni.

Sì, perché l’uomo verdiano si nutre della consapevolezza filosofica dell’uomo beethoveniano e la usa come concime, come seme, come consiglio, e rischia, rischia nel dare una soluzione ai suoi problemi, nelle trame così intricate delle sue opere: intricate come la società umana della seconda metà del XIX secolo.

Pubblicità - La Voce di BolzanoPubblicità - La Voce di Bolzano

Certo, il 1806 della quinta sinfonia non è il 1862 de “La forza del destino”. Le chiarezze hegeliane e il furore romantico stanno barcollando di fronte all’incedere della rivoluzione industriale, rivoluzione di nuovi pesi e misure, dove l’ironia e la volontà verdiana trova un equilibrio ansioso e straordinariamente efficace.

Lui non lo sa, ma lo dimostrano i successi delle sue opere, anche quando intessute su trame improbabili, pretesto per quelle grandi composizioni (e piccole, le sue mille arie di successo) con cui Verdi definisce il vero senso di un’epoca.

Una storia di debiti e crediti, quella de “La forza del destino”. Se Verdi è in debito con Beethoven, è in credito con Musorgskij, il cui “Boris Godunov” non avrebbe mai potuto essere tale, per enunciato dello stesso maestro russo, se non ci fosse stata la ispirazione del Cigno, dovuta alla committenza pietroburghese.

Bella dialettica, questa, di grande musica europea… E anche la vittoria sulla stanchezza e forse anche sul limite di interpretazione storica quando, conoscendo Wagner, Verdi pensa che la strada del futuro passi da Bayreuth e non da Busseto. È l’inerzia della mentalità post-illuminista che gli fa pensare ciò, mentre il mondo è confuso…

Ma è proprio quel mondo spaesato, unheimlich, che lo cerca, perché anche Verdi è, in quegli anni, confuso come il mondo e sempre grande, grandissimo musicista. Infatti, “La forza del destino” è proprio grande musica, prima di ogni altro aspetto della sinestesia operistica.

Si nota una crisi di fede cristiana, giustificata dalle temperie incipienti: il palleggio tra il bene e il male è lì quasi irrisolto, infatti, e ben diverso dal solito, con un male che vince malgrado tutto con malvagia evidenza, o di un bene che sbaraglia il suo antagonista.

Proprio qui, nel continuo ricorso alla maledizione, Verdi si mostra fragile, ed escono dalle sue righe melodie e sfondi musicali di grandissimo effetto e profondità. Ma anche sinistre grida e coincidenze perturbanti. Opera della sfortuna, confermata anche a Reggio Emilia, col decesso pochi giorni prima della messinscena al teatro Valli, di un importante costumista.

Peccato non aver avuto al Teatro Valli di Reggio (pur in un cast perfettamente adeguato, va detto, senza dilungarsi in valutazioni sempre almeno passabili dei cantanti) l’Anna Pirozzi nella smagliante forma del Comunale di Modena. Lì ha fatto il bis del celebre “Pace, mio dio…”. Peccato, ripeto, perché di pace… non ce n’è mai abbastanza!

Ma veniamo all’altro Verdi di questi giorni, quello del Festival Verdi 2019, in attesa di Parma Capitale italiana della cultura, per il 2020.

Il Festival lascia il Farnese, dopo averlo reso contemporaneo con la suite Greenway – Vick – Wilson, ovvero “come il torero gira le spalle al toro”, ma il gusto della corrida, non sia mai detto, non si perda! Ed ecco, con l’aiuto della Diocesi, profilarsi la stupenda iniziativa di ristrutturazione del grande gotico di S. Francesco al Prato.

Cosa posso dire, se non che in questi anni la direzione del Regio e del Festival Verdi ha seguito il mio stesso criterio di buon senso, fino a farmi profetizzare le scelte di direzione artistica? Avevo detto nostalgia di Zeffirelli, ed eccolo quest’anno nel suo allestimento del 2002 di “Aida” in scena al Verdi di Busseto; avevo detto “Non è il momento di studiare il rapporto tra Verdi e il Pop o la musica leggera?”, ed ecco un capitolo del Verdi Offdedicato; avevo detto che bisognava lasciare maggior spazio all’elemento cristiano, come importante fattore d’imprinting culturale del brand Verdi, ed ecco arrivare l’importante collaborazione con la Curia per S. Francesco del Prato con la messinscena di “Luisa Miller”; mi è amico e stimato tenore Stefan Pop, ed eccolo ne “I due Foscari”, che apre il Festival…

Sono solo alcuni casi di una sintonia davvero simpatica. Chissà se anche il Nabucco di quei due matti di Ricci/Forte contribuirà a rafforzare quest’amicizia?

Arnaldo Volani

NEWSLETTER

Alto Adige4 settimane fa

Hotel altoatesini bersaglio di truffe seriali, denunciato un 46enne napoletano

Alto Adige4 settimane fa

Automobilista ferito gravemente dopo un impatto con un camion in valle Aurina

Alto Adige4 settimane fa

Incidente sulla MeBo: camper in fiamme sulla corsia sud

Val Pusteria4 settimane fa

Operazione di controllo a Brunico e Bressanone: irregolarità in bar e sanzioni del Questore

Alto Adige4 settimane fa

Albanese arrestato con undici chili di droga e biciclette rubate: permesso di soggiorno revocato

Alto Adige4 settimane fa

Polizia arresta ricercato al rientro in Italia e intensifica controlli a Vipiteno e Brennero

Sport4 settimane fa

FC Südtirol subisce una sconfitta contro un Como determinato

Bolzano3 settimane fa

Cittadino marocchino senza permesso di soggiorno sorpreso a rubare: espulso

Bolzano3 settimane fa

Concerti candlelight debuttano a Bolzano

Bolzano4 settimane fa

Civica per Bolzano lancia la raccolta firme per il Controllo del Vicinato

Alto Adige3 settimane fa

Rapina a mano armata in banca a Ortisei, bottino modesto e malviventi in fuga

Val Pusteria4 settimane fa

Intervento di salvataggio emozionante per la unità cinofila ricerca animali

Sport2 settimane fa

Tre punti pesantissimi conquistati dal Südtirol allo stadio “Luigi Ferraris” di Genova.

Merano3 settimane fa

Carabinieri di Merano intervengono in una lite: due marocchini denunciati

Alto Adige4 settimane fa

Accordo tra Carabinieri e Corpo Forestale di Bolzano per la tutela ambientale

Archivi

Categorie

più letti