Politica
Emergenza Covid-19, M5S: “Aprite quel padiglione di terapia intensiva. Abbiamo bisogno di posti letto ORA”
L’emergenza sanitaria Covid-19 si è palesata ormai in tutta la sua gravità, intere aree dell’Italia sono dichiarate zone rosse, compresa la Lombardia, il suo cuore economico. I reparti di terapia intensiva in queste aree sono in affanno, i letti scarseggiano, i pazienti continuano ad arrivare.
Il 4 marzo scorso il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha spiegato che la maggior parte dei contagiati riporta sintomi lievi, che però i motivi di preoccupazione sono dettati dal fatto che “una certa percentuale di persone contagiate necessita di un’assistenza continuata in terapia intensiva”.
Secondo i dati del Ministero della Salute, aggiornati all’8 marzo 2020 ore 18.00, sono 6387 le persone attualmente positive in Italia di cui 650 sono in terapia intensiva, vale a dire circa il 10% di tutte le persone positive, una percentuale più alta di quelle registrate con le influenze stagionali.
Il vertiginoso aumento dei ricoveri in terapia intensiva dovuto all’epidemia di coronavirus sta mettendo a dura prova i nostri ospedali: i posti letto destinati alla terapia intensiva in Italia, sommando pubblico e privato, sono circa 5.100 e quindi circa 8,42 per 100.000 abitanti, nemmeno una frazione di quanti ne servirebbero.
Ecco che le misure previste nella circolare del Ministero della Sanità per contrastare il coronavirus sono l’aumento immediato dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva negli ospedali e la redistribuzione dei pazienti ricoverati, spostando, ove necessario, quelli non colpiti dal virus nelle strutture private accreditate, così da liberare posti letto per i contagiati.
Tutte le regioni di Italia si stanno attrezzando, raddoppiando i posti letto disponibili e preparando il personale.
L’imperativo è quello di evitare che si presenti la situazione in cui non ci siano abbastanza posti per tutti i malati che abbiano bisogno di ventilazione meccanica e quindi la necessità di dover agire per priorità d’accesso, che privilegerebbe chi ha più probabilità di sopravvivenza.
Anche in Alto Adige abbiamo troppo pochi posti letto rispetto a quanti ne serviranno al diffondersi dell’epidemia. Eppure, nel nuovo padiglione dell’ospedale di Bolzano ci sarebbero circa 20 posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva pronti.
Così Diego Nicolini (M5S): “Sono anni che si rimanda l’apertura del nuovo padiglione. L’ultima volta in autunno era stato annunciato che il padiglione sarebbe stato inaugurato a gennaio 2020. Ora ne abbiamo assolutamente bisogno per garantire ai nostri cittadini più deboli di poter essere accolti e curati. Rivolgo un appello al Presidente Kompatscher, all’Assessore Widman e al Direttore Zerzer: è il momento di aprire la nuova ala e predisporvi l’accoglienza dei pazienti affetti da coronavirus”.
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