Merano
Sicurezza a Merano: Rösch richiede più supporto
Pochi giorni dopo il recente incidente notturno in piazza Teatro, e dopo un incontro con il prefetto Vito Cusumano e i capi delle forze dell’ordine statali, il sindaco Paul Rösch prende posizione riguardo alla sicurezza a Merano: “Merano ha fatto il suo dovere. Ci aspettiamo un maggiore sostegno da parte delle forze dell’ordine dello Stato e della Procura della Repubblica di Bolzano”.
Il sindaco ha ricordato le numerose misure che il governo cittadino ha adottato negli ultimi anni: “In primo luogo, abbiamo aumentato l’organico della Polizia locale, che allo stesso tempo è stata sollevata da diversi compiti amministrativi, in modo da aumentare la presenza sul territorio. In secondo luogo, abbiamo potenziato il sistema di videosorveglianza nei luoghi sensibili, che ha già contribuito alla rapida risoluzione di diversi casi“.
“In terzo luogo, abbiamo creato un nuovo nucleo di controllo e prossimità all’interno della Polizia locale per una maggiore presenza nei quartieri, che è pienamente operativo dall’estate 2019. Le statistiche dell’anno scorso parlano chiaro: la Polizia locale ha aumentato la propria presenza sulle strade e piazza di oltre 2.000 ore rispetto al 2018 – e non contiamo neanche i servizi di pattuglia in veicolo. E nel 2020 probabilmente saranno ancora 2.000 ore in più“, ha sottolineato Rösch.
Polizia locale: presenza aumentata di oltre 2.000 ore
“Merano ha fatto il suo dovere per quanto riguarda la sicurezza pubblica. Questo rende ancora più importante che anche gli altri attori facciano la loro parte cosa che purtroppo non sempre avviene“, ha detto Rösch.
“Da anni viene ridotta la presenza delle forze dell’ordine statali in città. Ne ho già parlato più volte a Bolzano e anche nel recente incontro di mercoledì. Il prefetto ha promesso più controlli. Ma la tendenza a lungo termine è chiara: nell’ambito della sicurezza pubblica i comuni – non solo Merano, ma anche gli altri centri in Alto Adige – devono affidarsi sempre di più alla Polizia locale, perché le autorità statali devono tagliare i costi e riducono il personale“, avverte Rösch, “e per questo dobbiamo attrezzarci“.
Procura della Repubblica chiamata a agire
Già a dicembre dell’anno scorso Rösch aveva inviato una lettera al Procuratore Capo della Repubblica Giancarlo Bramante, responsabile del perseguimento dei reati.
“Ovviamente le operazioni di Polizia non possono sortire l’effetto sperato, se alla repressione dei reati non segue l’applicazione di pene nei confronti dei responsabili di tali atti“, aveva scritto Rösch, avvertendo che a Merano sta crescendo la convinzione che certi reati in pratica non comportino alcuna conseguenza per i delinquenti.
“In effetti gli agenti della Polizia locale hanno potuto constatare di persona come individui da poco arrestati vengano immediatamente rilasciati per essere poi colti di nuovo in flagranza di reato dopo un paio di giorni. È ovvio che simili episodi non contribuiscono di certo ad aumentare il senso di sicurezza nella popolazione né tantomeno ad accrescere la motivazione delle forze di polizia. In tale modo viene anche meno l’effetto deterrente della pena in caso di commissione di reati. Ciò accade in particolare per l’eccessivo ricorso alla denuncia a piede libero”, aveva continuato Rösch.
Nella sua dichiarazione di oggi, Rösch ha anche sottolineato che la sicurezza non è solo una questione di polizia. “La città sente gli effetti della crisi economica causata dal coronavirus: le tensioni sono più alte, sale il numero di persone con problemi finanziari o aumentano le paure di perdere il posto di lavoro. Sono quindi necessarie anche misure mirate nell’ambito sociale. Ma l’applicazione della legge deve comunque essere garantita. In questo ambito la città dipende dal lavoro delle autorità statali. Senza di esse, tutte le misure che abbiamo adottato non avranno alcun effetto“, afferma Rösch.
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