Italia ed estero
Spagna: arrestata l’ex albergatrice Carla Fosser, latitante dal 2012. L’ordine di cattura dal tribunale di Bolzano
Nel pomeriggio del 10 settembre grazie ad un’operazione condotta dalla D.I.G.O.S. di Bolzano con la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione/UCIGOS, la Comisarìa General de Informaciòn ha arrestato in Spagna, a Marbella, Carla Fosser, latitante dal 2012 e moglie di Leonardo Giovagnini, anche lui ricercato ma deceduto lo scorso 25 febbraio.
I due – gravitanti sin dagli anni ‘70 negli ambienti della destra extraparlamentare – erano stati condannati con sentenza definitiva, emessa dal Tribunale di Bolzano, rispettivamente a 7 anni, 2 mesi e 15 giorni e 9 anni e 2 mesi di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta. Originari di Osimo (AN) avevano fatto gli albergatori a Tires, dove erano molto conosciuti prima di allontanarsi dall’Italia.
Sono noti i due incendi appiccati all’hotel «Krone» che gestivano, oltre ad un buco di 150 mila euro lasciato all’azienda proprietaria dell’immobile e un tentativo di incassare oltre 2 milioni di euro dell’assicurazione. La Fosser aveva genstito inoltre una discoteca a Moena.
Finiti in manette nel 2012 a Roquebrune Cap Martin, una città francese vicino a Nizza – dove avevano riparato per evitare il carcere – erano riusciti poi scappare dai domiciliari. In particolare, l’analisi del traffico telefonico e dei profili social riconducibili ai coniugi – che nel frattempo avevano proseguito l’attività di propaganda politica – ha consentito di localizzarli nella cittadina iberica, dove risiede stabilmente anche il figlio della coppia.
Ulteriori approfondimenti condotti dalla polizia spagnola hanno consentito di individuare l’immobile dove risiedevano e di appurare la morte di Giovagnini, il cui cadavere – anonimo – era stato depositato presso l’obitorio di Malaga dal momento che la Fosser, per paura di essere arrestata, non ne aveva formalmente comunicato la morte.
Il latitante deceduto, ideatore della nota emittente radiofonica d’area “Radio Mantakas”, a seguito della fuoriuscita dal Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale, avvenuta nell’ottobre del 1978, ha contribuito alla fondazione di Terza Posizione.
Arrestato nel 1979 per rapina a mano armata, è stato nuovamente arrestato l’anno successivo per associazione sovversiva e partecipazione a banda armata poiché trovato in possesso delle chiavi dell’appartamento in cui il noto Luigi Ciavardini si era rifugiato a seguito dell’omicidio dell’Agente di Polizia Evangelisti, soprannominato “Serpico”.
Condannato nel 1985 dalla Corte d’Assise di Roma, assieme ad altri 15 noti esponenti dei N.A.R. e di Terza Posizione, a 4 anni di reclusione – ridotti in Appello a 2 anni e 2 mesi – per formazione e partecipazione a banda armata, nel 1987 è stato arrestato a Bolzano da militari dell’Arma dei Carabinieri in esecuzione del relativo ordine di carcerazione.
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