Bolzano
“Rendiamo le norme più chiare”: a Bolzano nasce il filo diretto Confesercenti-Polizia Municipale
Confesercenti Alto Adige e polizia municipale hanno siglato ieri un accordo per l’istituzione di un filo diretto comunicativo per aiutare bar ed esercenti. Le domande, in questo periodo, sono tante e le risposte non sempre facili da trovare. Con l’associazione di categoria come filtro questo processo dovrebbe velocizzarsi. I rappresentanti dei pubblici esercizi hanno incontrato ieri mattina nella sede di via Roma a Bolzano il comandante della polizia municipale Sergio Ronchetti ed il vice David Barbacovi.
“Noi dobbiamo trovare un equilibrio – la premessa del comandante – tra chi chiede comprensione e chi pretende il pugno di ferro. Sono molte le chiamate in questi giorni per segnalare assembramenti davanti ai bar ma ci rendiamo anche conto che l’impegno di molti esercenti sia costante nel chiedere ai clienti di non creare gruppi. È pure complicato comprendere sempre ogni modifica delle norme quindi un canale comunicativo veloce può solo essere d’aiuto“. Una linea diretta salutata con ottimismo anche dal presidente di Confesercenti Federico Tibaldo: “La possibilità di un filo veloce di comunicazione è molto preziosa ai fini della prevenzione verso le possibili sanzioni oltre che finalizzata al massimo rispetto delle misure di sicurezza“.
“Viviamo una situazione di ansia – conferma Luca Bonato, titolare del Bar Romagnolo – perché spesso basta poco, mentre sei concentrato sul lavoro, per avere qualcuno che non rispetta le regole. Cerchiamo costantemente di sdoppiarci ma non è facile. È in tutto questo abbiamo il problema di interpretare nuove norme ogni pochi giorni“.
Ci sono, comunque, accortezze che possono lasciar intendere la buona volontà dei baristi o dei ristoratori: “Alcune volte – precisa il vice comandante Barbacovi – ci sono esercenti che forniscono basi di appoggio per le bevande all’ingresso del locale e questo comporta, in una qualche misura, un aiuto all’assembramento all’esterno. Va fatta attenzione a questi dettagli nella speranza che presto si possa arrivare a poter consumare negli spazi aperti“.
Perimetrate durante l’incontro le responsabilità dell’esercente: “Il gestore deve controllare il numero massimo di persone nel locale e la disposizione dei tavoli. È responsabilità individuale del cliente, invece, mettersi eventualmente al tavolo con non conviventi oppure andare in bagno senza indossare la mascherina“.
Ivan Waldner del ristorante Il Torchio dal canto suo ha posto l’accento su una certa difficoltà nell’interpretare le norme. “Spesso escono le ordinanze e fatichiamo a capire come dobbiamo comportarci. Sarebbe utile che le forze di polizia si coordinassero rapidamente sulle interpretazioni per metterci nelle condizioni di fare le cose con cognizione di causa“.
“I nostri numeri sono sempre a disposizione – la risposta di Barbacovi – ma bisogna anche ricordare che sulle ordinanze provinciali le interpretazioni autentiche spettano esclusivamente alla Provincia. Dipendiamo anche noi dalle indicazioni di Palazzo Widmann“.
Chiude con una riflessione Elio Simoni, titolare del bar “Tortuga“: “Oltre alle forze dell’ordine interpelleremo chi scrive le nome e ha la responsabilità di farle univoche. La politica deve mettere tutti gli agenti in condizione di poter intervenire con norme chiare e omogenee. L’eccessivo spazio alle interpretazioni danneggia sia noi esercenti sia chi deve controllarci“.
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