Sport
“Che ne è della Sill?” Il grido d’allarme del mondo del ghiaccio bolzanino
Come è noto, intorno alla metà di dicembre l’impianto della Sill è stato costretto (nuovamente) a chiudere, questa volta per un cedimento strutturale del tetto dovuto alle abbondanti nevicate. Fin da subito le società sportive operanti nel mondo del ghiaccio avevano sottolineato a gran voce quanto ciò rappresentasse un problema, per via della mancanza di ore ghiaccio in un momento già difficile a causa della pandemia in corso.
Oggi, a distanza di ben cinque mesi, non si ha ancora alcuna notizia sulle sorti della Sill. Per questo motivo l’HCB Foxes Academy, per l’hockey su ghiaccio, la Bolzano on Ice, l’Ice Skating Bolzano e l’Ice Club Bolzano, per il pattinaggio artistico, hanno deciso di unire le proprie forze per chiedere urgentemente un aggiornamento sullo stato delle cose e su una possibile data di riapertura.
Le società nei giorni scorsi si sono rivolte direttamente al Sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e all’Assessore allo Sport del Comune di Bolzano Juri Andriollo, senza ancora ricevere risposta.
“Se l’unica struttura che ad agosto riaprirà i battenti sarà il Palaonda, le nostre società subiranno certamente un tracollo generale – spiega Luca Fecchio, di HCB Foxes Academy – numerosi atleti ‘traslocheranno’ verso paesi limitrofi o cambieranno sport, decretando la nostra fine. Ciò che ci lascia basiti è che, dalle prime informazioni, pare che finora alla Sill non ci sia stato nemmeno un sopralluogo da parte dei tecnici per capire se il danno è limitato alla trave collassata o all’intera struttura”. Si parla del destino di oltre 600 tra giovani atlete e atleti.
“Facciamo presente che le nostre società di pattinaggio artistico annoverano tra le loro fila atleti di livello nazionale elite (cioè la massima categoria) e della squadra nazionale italiana – afferma Katerina Novakova, di Bolzano on Ice, dichiarazione condivisa anche da Ice Skating Bolzano – in una stagione già decisamente difficile per tutte le società sportive a causa della pandemia, ci stupisce l’immobilismo delle istituzioni riguardo alla ricerca di alternative valide per ovviare al problema. Abitiamo in Alto Adige e di aziende specializzate nella realizzazione di costruzioni in legno per riparare la copertura o di aziende specializzate nella realizzazione di piste da ghiaccio temporanee ce ne sono in numero considerevole. Una soluzione possibile, e praticabile da subito, sarebbe quella di prendere accordi con i comuni vicini per concedere alle associazioni sportive di Bolzano un utilizzo delle ore ghiaccio, a prezzo calmierato, presso i loro impianti sportivi, in modo da superare un periodo di transizione che dovrà essere più breve possibile, fino a quando la struttura della Sill non sarà nuovamente agibile”. Spostarsi fuori città per troppi mesi, però, comporterebbe sforzi economici e organizzativi quasi insormontabili.
“Anche se abbiamo ridotto al minimo le nostre attività in questa stagione, lo spazio al Palaonda si è rivelato insufficiente – così Milena Panic, responsabile tecnico dell’Ice Club Bolzano – negli ultimi anni il gruppo agonistico del nostro club è cresciuto sia di numero che di livello, nonostante le problematiche legate alla struttura della Sill già negli ultimi anni. In passato abbiamo spesso dovuto cercare soluzioni alternative per gli agonisti, pur potendo contare sulla Sill: un’altra stagione senza una seconda pista a Bolzano sarebbe ingestibile da tutti punti di vista, specialmente per la sicurezza degli atleti. Sarebbe un vero peccato perdere tutto quello che si è costruito dopo anni di sacrifici”.
La speranza, infatti, è che con l’avvio della nuova stagione si torni a una sorta di “normalità”, che permetta a tutti, anche ai più piccoli, di tornare ad allenarsi sul ghiaccio. In queste condizioni, però, una situazione che già nell’annata appena passata è stata complicatissima, diventerebbe semplicemente ingestibile: “Già quest’anno gli accorpamenti simultanei delle varie società al Palaonda avevano creato situazioni di sovraffollamento in pista, dando luogo ad alcuni incidenti fortunatamente non gravi – prosegue Fecchio – in più, all’inizio dell’anno, il sindaco e l’assessore ci avevano assicurato che ad aprile avremmo avuto notizie sul futuro della Sill: oggi però siamo ancora in attesa”.
Per quanto riguarda l’hockey, la FISG chiede l’iscrizione ai campionati nazionali 2021/22 entro la fine di maggio, presentando contestualmente fideiussione bancaria a garanzia delle previste quote da versare. Ci sono i contratti con allenatori e preparatori in ballo, anch’essi da concretizzare in primavera. HCB Foxes Academy dalla scorsa stagione ha intrapreso precisi accordi di collaborazione con l’H.C. Trento per le categorie U19 ed Italian Hockey League che vanno rispettati. Al momento però non esiste alcuna garanzia per poter proseguire l’attività.
Cosa succederebbe se la Sill non potesse riaprire o se il danno prolungasse i tempi della riapertura? Esiste un piano B? Sarebbe il caso, come già fatto nel vicino comune di Appiano, predisporre la possibilità di noleggiare le attrezzature per allestire una pista da ghiaccio provvisoria regolamentare e coperta?
Tutte domande per noi vitali, urgenti, ma ancora senza una risposta.
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