Bolzano
Obbligo vaccinale in Azienda Sanitaria, la rabbia dei dipendenti: “Abolito il diritto al lavoro anche in Alto Adige”
Mancano solo due giorni all’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per le cosiddette categorie a rischio valido a livello nazionale. Lo impone il decreto legge 26 novembre 2021, n. 172, contenente misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.
Con una mail datata 7 dicembre 2021 il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige Florian Zerzer ha dunque comunicato a tutti il personale la necessità di immunizzarsi.
Nel testo della ‘missiva’ indirizzata a tutti i dipendenti della Asl altoatesina, si invitano i lavoratori a provvedere alla regolarizzazione della propria posizione rispetto al possesso del cosiddetto Green pass ‘rafforzato’, che prevede la somministrazione del vaccino.
Ne consegue che da mercoledì 15 dicembre al pari di altre categorie come il personale scolastico e le forze dell’ordine, l’ingresso sul posto di lavoro per i sanitari, gli amministrativi e gli ausiliari dell’Azienda non sarà più permesso con l’esibizione del codice QR rilasciato con il solo tampone negativo.
“Si fa presente che, a norma di quanto stabilito dal D.L 172 del 26 novembre 2021, dal 15 dicembre 2021 sussiste l’obbligo vaccinale anche per il personale tecnico, amministrativo e professionale degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale. La vaccinazione costituisce pertanto, per tutto il personale dell’Azienda, requisito essenziale per lo svolgimento delle rispettive attività lavorative“.
Decine sono le segnalazioni anonime giunte alla nostra redazione in questi giorni, dal personale dipendente fortemente arrabbiato per questa imposizione.
Ci segnalano infatti che le persone che entrano nei vari Ospedali per visite programmate, prelievi, radiografie ecc. non devono esibire nemmeno l’esito di un tampone.
Stesso discorso per chi si reca presso gli hub vaccinali con la probabilità di essere positivi asintomatici ed attendere il proprio turno in fila (anche qualche ora come si è visto recentemente) assieme a 300/400 persone in luoghi chiusi senza areazione, con la possibilità di diffondere il virus.
“Abbiamo lavorato per quasi due anni in piena pandemia con mezzi DPI non idonei, forniti dall’Azienda, abbiamo rischiato veramente di ammalarci, stiamo facendo i tamponi ogni 48 ore per poter lavorare, spendendo denaro e sottaraendo anche due ore ogni 2 giorni alla nostre famiglie per fare le file alle farmacie“.
Mentre sale la rabbia e la contrarietà del personale interessato, cresce anche la delusione per il silenzio assordante da parte delle varie sigle sindacali.
“Non è ammissibile che da dopodomani se non ci vacciniamo dobbiamo restare a casa senza stipendio seppur continuamente controllati mentre per il “diritto alla salute” disciplinato dall’Art.32 della Costituzione, ogni paziente può accedere negli ospedali senza controllo“.
“Ma il diritto al lavoro sancito dall’ Articolo 1 della Costituzione è stato per caso abolito?“. Queste sono solo alcune esternazioni che ci sono giunte in redazione.
Sotto, un’immagine delle lunghe file formatesi per il ricorso al vaccino senza prenotazione presso l’ospedale di Bolzano
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