Politica
Poste, indennità di bilinguismo solo a chi è stato assunto prima del 2007, Galateo: costo della vita elevato, servono incentivi
L’indennità di bilinguismo viene corrisposta solamente ai dipendenti assunti in servizio da Poste Italiane in Provincia di Bolzano antecedentemente al mese di marzo 2007.
Lo ha comunicato il Presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, in risposta ad un’interrogazione del consigliere provinciale Marco Galateo.
L’esponente del partito di Giorgia Meloni si era attivato alla luce delle segnalazioni che indicavano come agli assunti in tempi successivi tale indennità non fosse più prevista.
“Il Direttore di Poste Italiane di Bolzano – scrive il Presidente della Provincia nella risposta a Galateo – ha comunicato che l’indennità viene attualmente corrisposta ai 457 dipendenti che sono stati assunti prima del marzo 2007. Questa indennità è stata riconosciuta come transitoria e anticipatoria fino al 28 febbraio 2007, a seguito di pregressi accordi con le organizzazioni sindacali.
La legge 1165/1961, che ha previsto l’indennità di bilinguismo, riconosceva il diritto solo a magistrati, militari e impiegati civili dello stato, compresi quelli delle amministrazioni con ordinamento autonomo. Tuttavia, le leggi successive non hanno previsto un aggiornamento dei destinatari.
Di conseguenza i dipendenti assunti da Poste Italiane dal marzo 2007 in poi non hanno diritto all’indennità di bilinguismo, stante la natura giuristica privatistica di Poste Italiane costituita come società per azioni. Non sono neppure previsti bandi concorsuali per l’assunzione dei dipendenti e gli inserimenti vengono realizzati attraverso un processo di selezione che comprende test attitudinali e colloqui individuali.
Dal 2018 Poste Italiane ha avviato un percorso di stabilizzazioni e assunzioni a tempo indeterminato per circa 300 risorse tra portalettere e operatori di sportello. Queste assunzioni garantiscono il ricambio generazionale e offrono percorsi di crescita professionale ai dipendenti. Sebbene non ci siano obblighi normativi, la Società sta agendo in modo responsabile e rispettoso della specifica normativa provinciale.”
“Il costo della vita in Alto Adige – ha sottolineato a margine il consigliere Galateo – è significativamente più elevato rispetto al resto della Nazione. A parità di stipendio, altre zone sono più ambite e anche chi si è temporaneamente trasferito in Alto Adige alla prima occasione chiede il trasferimento altrove. Ciò influisce negativamente anche sulla qualità dei servizi pubblici, che in assenza di incentivi economici risulteranno sempre poco attrattivi nel mercato del lavoro, risultando perennemente sottorganico. È necessario intervenire con misure concrete”.
Lo ha comunicato in una nota stampa il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Marco Galateo.
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