Merano
Emergenza scuola Segantini a Merano: al vaglio l’opzione FOS
Ieri mattina il team comunale incaricato di studiare soluzioni all’emergenza “Segantini“, guidato dall’assessora Emanuela Albieri, ha incontrato in municipio una rappresentanza dei genitori, delle alunne e degli alunni della scuola media di via XXX Aprile, chiusa da lunedì 20 marzo scorso in seguito a un atto vandalico.
L’incontro, svoltosi in un clima di cordialità e di collaborazione, è valso come occasione di confronto sulle opzioni prese finora in considerazione e su quelle giudicate attualmente più praticabili.
“Nell’interesse delle ragazze e dei ragazzi e delle loro famiglie stiamo lavorando senza sosta per individuare soluzioni idonee nel tempo più breve possibile”, ha confermato l’assessora Albieri che, assieme alla direttrice dell’Ufficio scuole Claudia Tomio – ha illustrato tutte le opzioni finora prese in considerazione.
“Dal giorno stesso in cui siamo state informate dell’accaduto e della necessità di trovare sistemazione provvisoria per le 18 classi della Segantini, abbiamo attentamente vagliato ogni possibile alternativa. Queste, in ordine cronologico, le ipotesi messe in campo:
– vecchia scuola di Sinigo in via Nazionale: a seguito di un sopralluogo effettuato lunedì 20 marzo, insieme alla dirigenza scolastica, al sovrintendente, ai responsabili del cantiere comunale nonché al responsabile del servizio di prevenzione e protezione rischi della Provincia, tale soluzione è stata giudicata non idonea a causa della limitata capienza dell’edificio, che avrebbe consentito di ospitare solo dieci delle complessive diciotto classi;
– presso la scuola elementare Schweitzer è stata prospettata la disponibilità dell’aula magna e di due classi, queste ultime in condivisione con la Musikschule: si tratta però di aule sottodimensionate rispetto alle esigenze di classi scolastiche e peraltro non allestite per attività didattica;
– nemmeno i locali del circolo unificato di via Mainardo sono stati ritenuti adeguati alle esigenze: le due sale principali sono troppo grandi e le stanze attualmente a uso foresteria sono di dimensioni troppo ridotte;
– scartate anche, per mancanza di adeguati spazi, le opzioni WFO, parrocchia Santa Maria Assunta e caserme del Reggimento logistico (gli spazi del Centro vaccinale sono ancora utilizzati fino alla fine di giugno e gli altri locali disponibili non sono idonei all’utilizzo a fini scolastici)”.
“Le stesse difficoltà – hanno proseguito Albieri e Tomio – sono emerse per quanto riguarda le altre possibili sedi, di competenza provinciale. A questo proposito va ribadito che tutte le opzioni prese finora in considerazione non consentirebbero comunque uno spostamento immediato della scolaresca, perché sarebbe necessario eseguire prima una serie di verifiche in ordine alla sicurezza e alla protezione antincendio con l’elaborazione dei relativi piani di evacuazione. Si tratta di procedure complesse e anche costose. Poi gli spazi andrebbero comunque adeguatamente allestiti da parte del cantiere comunale”.
“Rimane quindi aperta l’ipotesi FOS, ovvero i locali ex sede dell’Azienda servizi Municipalizzati, di proprietà della Provincia, dove ipoteticamente si potrebbero collocare alcune classi. Attendiamo l’esito delle relative verifiche tecniche”, ha confermato Albieri.
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