Bressanone
Studio teologico accademico: nuovo anno, nuovi progetti
“La teologia non deve perdere il contatto con i bisogni reali delle persone, deve aprire nuovi spazi e tradurre la fede della Chiesa nei diversi contesti di oggi”: così il vescovo Ivo Muser nella celebrazione che oggi (16 ottobre) a Bressanone ha inaugurato l’anno accademico 2023/24 dello Studio teologico accademico.
Con una celebrazione nella chiesa del seminario a Bressanone il vescovo Ivo Muser ha aperto il nuovo anno accademico dello Studio teologico accademico (STA). Il 2023/24 porterà alcuni cambiamenti, come nell’ambito della filosofia, dove partirà a breve un progetto di ricerca per il quale verrà a Bressanone il filosofo Konrad Werner dell’università di Varsavia.
La novità più importante riguarda però il collegio dei professori: il 1° ottobre ha iniziato la docenza in teologia fondamentale la professoressa Veronika Weidner, che a Bressanone succede al professor Paolo Renner.
Weidner ha completato gli studi a Monaco di Baviera e insegnato alla facoltà di Teologia di Paderborn nel dipartimento di Teologia sistematica. È la terza donna tra i docenti dello STA.
“Oltre alla sua comprovata esperienza, aumenta la percentuale femminile nel collegio professori ed è un guadagno importante per il nostro istituto“, sottolinea il preside Alexander Notdurfter.
Nella sua omelia il vescovo Muser ha ricordato il compito della teologia: essa deve “aprire nuovi spazi e tradurre la fede della Chiesa nei diversi contesti di oggi. La fede non si ripete immutabile con le stesse parole, ma va affermata ogni volta di nuovo in relazione alle esperienze e alle domande del presente. La riflessione teologia dà un contributo importante e indispensabile a questo scopo e quindi non deve perdere il contatto con i bisogni reali delle persone.”
Le esperienze e le domande del presente sono una sfida esistenziale e intellettuale per le singole persone ma anche per le società nel loro complesso. “Si pensi – ha detto all’inaugurazione il preside Notdurfter – alle guerre in Ucraina e in Israele e in Palestina, alla crisi ecologica che si sta intensificando a livello mondiale, ai movimenti migratori, agli sviluppi critici nella nostra terra.
La filosofia e la teologia non devono nascondersi, devono affrontare questi temi e dare il loro contributo per gestire al meglio queste sfide. Esse completano le conoscenze delle altre scienze e i loro sforzi per trovare soluzioni ai problemi attuali. Filosofia e teologia sono richieste quando si tratta di dare attuazione alle proposte, perchè possono sostenere i necessari processi di trasformazione individuale e sociale”.
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