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Economia e Finanza

Agenda per l’Alto Adige: da Rete Economia 50 proposte per la legislatura

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Sono 50, suddivise in 16 settori, le proposte per la prossima legislatura provinciale, contenute nell’Agenda per l’Alto Adige, che Rete Economia-Wirtschaftsnetz ha illustrato alla Camera di Commercio di Bolzano.

L’evento è stato aperto da Michl Ebner, presidente della Camera di Commercio.

Claudio Corrarati, coordinatore di Rete Economia, è partito dalla necessità di rilanciare i corpi intermedi e la rappresentanza datoriale.

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Poi ha illustrato i risultati ottenuti nel 2018, come il riequilibrio dei contributi provinciali a favore delle imprese dei centri di fondovalle, il sostegno ai progetti di rivitalizzazione dei quartieri periferici delle città, le deroghe per i veicoli diesel Euro 2 ed Euro 3 prossimi al blocco per l’inquinamento, la semplificazione burocratica di diverse procedure, il pieno coinvolgimento nelle attività di IDM, Noi Techpark e Camera di Commercio, le modifiche alla Legge Territorio e Paesaggio.

Per il tema Green economy è stata proposta la programmazione triennale per le misure a sostegno dei risanamenti energetici e le ristrutturazioni degli edifici. Inoltre la rottamazione green dei veicoli inquinanti sfruttando gli utili di A22 e un piano integrato di mobilità sostenibile.

Per gli Appalti pubblici, la richiesta è di sfruttare la suddivisione in lotti che favorisce la partecipazione delle PMI locali e una direttiva unica per le 553 stazioni appaltanti su procedure da seguire e richieste di documenti.

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Federico Tibaldo, presidente di Confesercenti, si è concentrato sul Fisco: riduzione della pressione fiscale sul lavoro, innalzamento della soglia di reddito per l’esenzione dell’addizionale Irpef, riduzione dell’aliquota Irap, abbattimento dell’Imi per gli immobili strumentali delle imprese.

Per la Semplificazione burocratica, Rete Economia chiede una cabina di regia che renda omogenee le procedure e studi il riordino legislativo tramite testi unici di settore.

Per quanto riguarda traffico e urbanistica, si punta su un Piano provinciale della mobilità che preveda anche lo spostamento di molti uffici fuori dalla città, con sportelli front office nelle località a capo dei comprensori. Lo stesso Piano dovrebbe contenere i finanziamenti e le grandi opere infrastrutturali per il capoluogo a breve, medio e lungo termine.

A livello urbanistico, si chiede l’abolizione del vincolo perenne per gli alloggi di servizio delle imprese.

Nei campi del Turismo e del Commercio, le proposte principali sono la promozione del turismo sostenibile (evitando il fenomeno dell’overtourism), l’agevolazione dei circuiti economici locali, la messa in rete dei settori economici nei quartieri, la regolamentazione delle aperture dei negozi nei festivi, la valorizzazione dei progetti culturali nelle periferie, la creazione di un museo diffuso a Don Bosco, il decentramento degli uffici provinciali in città.

Heini Grandi, presidente di Legacoopbund (che ha parlato anche a nome di Confcooperative Alto Adige), ha illustrato il tema Scuola e Formazione dei giovani: sensibilizzazione delle famiglie di madrelingua italiana sull’apprendistato, maturità professionale anche nella scuola italiana, creazione di sezioni plurilingui in tutte le scuole di ogni ordine e grado con facoltà di scelta per le famiglie, incentivazione dell’uso della seconda lingua nelle attività extrascolastiche, valorizzazione del plurilinguismo come chance di lavoro e sviluppo del territorio.

Per il Mercato del lavoro, le necessità impellenti sono personale qualificato, possibilità per i giovani di formarsi anche fuori provincia per poi tornare in Alto Adige con allettanti offerte di impiego, sostegno alle iniziative per offrire opportunità abitative ai lavoratori di fuori provincia.

Molto importante per la competitività delle imprese è la Formazione continua dei lavoratori: l’idea è di creare un fondo territoriale, in cui far confluire le risorse inutilizzate che ogni settore versa all’Inps nazionale, per finanziare le iniziative formative.

Per Welfare e Sanità si punta su forme innovative di co-progettazione, co-programmazione e co-gestione tramite il privato sociale, con l’Ente pubblico che fissi le regole e controlli l’attività. In questo contesto, rientra l’accoglienza e l’integrazione dei migranti. Si chiede più spazio per la sanità privata, anche in forma cooperativa, per aumentare l’offerta e ridurre gli attuali disagi.

Andrea Grata, segretario generale di CooperDolomiti, ha esposto il tema Emergenza casa, proponendo un sistema integrato pubblico-privato (Ipes, privati e cooperative) per costruire a costi calmierati alloggi destinati alla vendita o all’affitto, in modo da tenere bassi i prezzi.

Inoltre ha lanciato le cooperative di comunità per dare vitalità ai nuovi quartieri attraverso lo sviluppo di comunità integrate.

Sull’Imprenditoria femminile, l’idea di Rete Economia illustrata da Letizia Lazzaro, direttrice di CooperDolomiti, è l’istituzione di incentivi per l’assunzione di temporary manager in grado di mandare avanti le aziende delle imprenditrici in gravidanza o neomamme.

Infine il tema dell’Autonomia: Rete Economia la riconosce e la valorizza come vantaggio per tutti i gruppi linguistici, purché vengano bloccate sul nascere iniziative che minano la pacifica convivenza. In tanto senso, si chiede di avviare una campagna di sensibilizzazione sull’Autonomia che coinvolga i tre gruppi linguistici e gli stranieri residenti.

L’incontro è stato concluso dall’intervento del commissario del Governo Vito Cusumano.

 

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