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Economia e Finanza

Allarme occupazione, in Alto Adige persi 21.850 posti in un anno

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Gli aiuti provinciali e quelli statali tengano conto del fatto che le aziende devono poter avere contribuzioni che permettano non solo di sopravvivere, ma anche di mantenere i posti di lavoro. La riapertura in sicurezza è l’unico strumento per non provocare ulteriori perdite di posti lavoro, semmai per creare nuova occupazione ed assorbire i disoccupati in continuo aumento”.

Lo afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV, commentando l’Osservatorio del mercato del lavoro di febbraio 2021, appena pubblicato dalla Ripartizione provinciale lavoro.

Al netto del turismo, che sappiamo essere in gravissima difficoltà – aggiunge Corrarati – destano forte preoccupazione tutti gli altri settori, anche perché oggi registriamo la perdita di posti di lavoro stagionali e a tempo determinato, visto che vige il divieto di licenziamento, con il ricorso a varie forme di sostegno al reddito per lavoratori e imprese. Quanto potrà durare questa rete di sicurezza?”.

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I numeri dell’Osservatorio di Febbraio 2021 indicano 192.469 occupati dipendenti, ovvero 21.850 in meno rispetto a febbraio 2020, con un calo del 10,2%. Il settore più colpito è quello alberghiero (-18.956 posti, -59,4%), anche perché febbraio, in condizioni normali, sarebbe un mese di picco dell’attività, però adesso si vedono segni di cedimento in altri comparti: servizi (-1.100 posti, -4,3%), commercio (-956 posti, -3,2%), trasporti e magazzinaggio (-880 posti, -9,8), persino istruzione (-526 posti, -2,7%).  Tengono artigianato, industria, edilizia, pubblico impiego, lieve flessione in agricoltura.

Nei servizi – sottolinea il presidente Corrarati – in un anno abbiamo perso in media quasi 100 posti di lavoro al mese, nei trasporti 75 al mese, nel commercio poco meno di 80 al mese. Numeri allarmanti, visto il blocco dei licenziamenti per i contratti a tempo indeterminato. Se non gettiamo adesso i semi della ripartenza, dopo aver messo in sicurezza le imprese e i posti di lavoro esistenti con il Pacchetto della Giunta provinciale che verrà illustrato il 5 marzo, tra pochi mesi alla crisi economica si aggiungerà quella sociale”.

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