Alto Adige
Anniversario: da 25 anni i diaconi permanenti in Alto Adige
Nel 1997, 25 anni fa, sono stati ordinati i primi diaconi permanenti nella diocesi di Bolzano Bressanone. Il diacono annuncia la Parola di Dio, si impegna in particolare in ambito sociale e caritativo, guida le celebrazioni della Parola, assiste il sacerdote nella celebrazione della Santa Messa e dei matrimoni, amministra il battesimo, presiede i funerali. Attualmente sono 26 i diaconi permanenti in Alto Adige.
Il termine “diaconi permanenti” chiarisce immediatamente che ci sono stati e ci sono anche diaconi “non permanenti“. Un diacono permanente ordinato, come dice la definizione, rimane sempre un diacono.
Di contro, per altri il diaconato è un passo sulla via del sacerdozio. Il diaconato permanente, ossia non finalizzato al sacerdozio, è stato reintrodotto dopo il Concilio Vaticano II nel 1967. Il diacono è attivo a tutti i livelli della vita della comunità ecclesiale. Il nome diacono deriva dal greco “diakonos”, diaconia, che significa servizio al prossimo.
Ma il diacono permanente è attivo anche negli altri due ministeri fondamentali della Chiesa, la liturgia e l’annuncio: può guidare le celebrazioni della Parola, assistere il sacerdote nella celebrazione dell’Eucaristia e dei matrimoni, amministrare battesimi e presiedere funerali, proclamare il Vangelo e pronunciare omelie.
L’impegno negli ambiti sociale e caritativo includono tra l‘altro la collaborazione con la Caritas parrocchiale o la visita ai malati. I diaconi si prendono cura dei membri della comunità parrocchiale, specialmente degli anziani, degli infermi, delle persone fragili ed emarginate.
Nel 1997 i primi diaconi permanenti in diocesi
“I diaconi non sono sostituti dei sacerdoti o tappabuchi in tempi di carenza di sacerdoti e di fedeli. Proprio le norme della nostra diocesi attribuiscono grande importanza al fatto che il servizio dei diaconi sia collegato al parroco, al consiglio parrocchiale, a una comunità concreta. Non si tratta di rimpiazzare o soppiantare altri ministeri, ma di promuovere tutto ciò che aiuta a costruire la Chiesa e permette di viverla anche sul piano sacramentale. Per questo sono convinto che sia importante la presenza dei diaconi e siamo grati per il loro essere e fare“, sottolinea il vescovo Ivo Muser.
Chi decide di diventare diacono non sposato deve avere almeno 25 anni e rimanere celibe dopo l’ordinazione. Un uomo sposato, invece, è ammesso al diaconato solo dai 35 anni e ha bisogno del consenso scritto della moglie. La prima ordinazione di diaconi permanenti nel mondo fu nel 1968 nel duomo di Colonia (Germania).
“Nella nostra diocesi il desiderio di avere diaconi permanenti non è stato così urgente e solo all’inizio degli anni Novanta il tema è stato affrontato seriamente con l’elaborazione di un curriculum specifico per la sua formazione. Il 9 marzo 1997 cinque uomini sono stati ordinati al diaconato permanente“, spiega Luis Gurndin, referente diocesano del settore.
Dei primi diaconi permanenti ordinati nel 1997, Günter Plaikner (Vandoies di sotto) e Giorgio Bolognani (San Giacomo/Bolzano) lavorano ancora oggi nelle loro parrocchie. Attualmente sono 26 i diaconi permanenti diocesani.
Due nuovi diaconi il prossimo 26 dicembre
Il 26 dicembre 2022 nel duomo di Bressanone il vescovo Ivo Muser ordinerà due nuovi diaconi permanenti, Ivan Wegleiter di Lagundo e Roberto Mataloni di San Michele/Appiano. L’ordinazione sarà il momento culminante della celebrazione di ringraziamento per il 25° anniversario dell’istituzione del ministero in Alto Adige.
“Sono lieto di poter celebrare nel giorno della festa di santo Stefano diacono, il primo martire della Chiesa, questo giubileo insieme ai 26 diaconi permanenti della nostra diocesi, con le loro mogli, le loro famiglie e i loro parroci“, conclude il vescovo.
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