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Alto Adige

Aumento delle tariffe per visite private in ospedale: fino a 300 euro nel 2025

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L’Asl dell’Alto Adige ha annunciato importanti cambiamenti per il 2025 riguardanti le visite private in ospedale, con un significativo aumento delle tariffe. L’onorario minimo per le prime visite e per quelle di controllo subirà un incremento, passando da 90 a 120 euro, mentre il massimo salirà da 250 a 300 euro. Nonostante la possibilità per i medici di mantenere tariffe inferiori, chi sceglierà di farlo dovrà coprire personalmente i costi aggiuntivi, a causa dell’impossibilità dell’Asl di sostenere le spese per il personale di supporto, come infermieri e tecnici.

Per i cittadini, quindi, la soluzione più immediata per accedere a visite specialistiche senza dover attendere lunghi tempi di attesa nei servizi pubblici sarà inevitabilmente più costosa. Le visite private in ospedale, infatti, rappresentano spesso l’unica via percorribile per chi non può permettersi di aspettare mesi per una prestazione sanitaria.

Ma le novità non si limitano solo alle visite. A partire dal 2025, verranno introdotti anche nuovi interventi chirurgici in libera professione. Il paziente, pagando, potrà scegliere il proprio chirurgo, mentre l’Asl metterà a disposizione le sale operatorie. In questa prima fase, gli interventi riguarderanno principalmente operazioni minori, come quelle per cataratte in Oculistica, interventi di Chirurgia vascolare e Ortopedia.



L’intramoenia in Alto Adige, ovvero la possibilità per i medici di offrire prestazioni a pagamento all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche, è attiva dal 2010. Ogni anno, i medici devono presentare una richiesta di autorizzazione per poter esercitare la libera professione all’interno dell’ospedale. Il termine per le domande relative al 2025 è scaduto ieri, e con esso sono state ufficializzate le nuove tariffe. I sindacati, pur consapevoli della mancanza di margini di trattativa, hanno accettato il compromesso proposto dall’Asl.

Il motivo principale di questi aumenti, come spiegato dall’Azienda sanitaria, è la necessità di garantire la copertura delle spese aziendali, senza ridurre la percentuale di guadagno dei medici. Attualmente, ai professionisti non rimane l’intero compenso pagato dal paziente, ma solo circa il 38% al netto delle tasse. Facendo un esempio pratico, un primario che richiede 160 euro per una visita privata, al netto delle imposte, ne guadagna circa 60. L’Asl ha sottolineato che, se le visite fossero rimaste sotto i 120 euro, non sarebbe stato possibile garantire la copertura dei costi del personale di supporto senza ridurre ulteriormente la percentuale destinata ai medici.

Tuttavia, non tutti i professionisti accolgono con favore l’aumento delle tariffe. I medici che effettuano poche visite in libera professione temono che l’incremento dei costi possa ridurre ulteriormente la domanda da parte dei pazienti, già gravati dall’aumento delle spese. Il cittadino, infatti, si trova ancora una volta a dover sostenere un esborso maggiore per accedere alle stesse prestazioni di prima.

Sul fronte degli interventi in libera professione, l’Asl ha finalmente raggiunto il traguardo dopo anni di discussioni. I chirurghi interessati sono stati invitati a indicare le procedure chirurgiche che intendono offrire. La delibera provinciale, approvata all’inizio di ottobre 2023, ha dato il via libera agli interventi chirurgici in regime di libera professione, permettendo al paziente di scegliere il chirurgo e di pagare direttamente per la prestazione. L’Asl, che inizialmente aveva pianificato di avviare il servizio entro la fine del 2023, ha poi posticipato il tutto a gennaio 2024, per poi spostare definitivamente l’inizio al 2025. Tra le prime operazioni disponibili ci saranno interventi di Oculistica, con particolare attenzione alle cataratte, Chirurgia vascolare e Ortopedia.

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