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Economia e Finanza

Bce, nuovo rialzo dei tassi: prestiti e mutui sempre più cari

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La stretta monetaria nella zona euro continua. Dalla Bce arriva l’annuncio di un nuovo rialzo dei tassi di altri 50 punti base, portando così il tasso principale di finanziamento al 2,50%.  Altri aumenti arriveranno anche nel 2023.

Come conseguenza, salgono anche i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale e quelli sui depositi. Questo significa che il credito in tutte le sue forme diventerà più costoso: dai prestiti alle imprese, ai mutui immobiliari, ma anche i piccoli finanziamenti. È chiaro come il rialzo dei tassi peserà sulla crescita e i primi a risentire del nuovo aumento saranno coloro hanno già sottoscritto un mutuo a tasso variabile.

Insomma, l’inflazione, che appena un anno fa Francoforte considerava come un fenomeno transitorio, ora è diventato un problema che necessita di una lunga terapia. L’annuncio della Bce ha scatenato polemiche a partire dal Ministro Crosetto che sui social scrive: “Non ho capito il regalo di Natale che la presidente Lagarde ha voluto fare all’Italia. Decisioni prese e comunicate con leggerezza e distacco”.

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Rispetto ai prossimi rialzi, la Presidente Lagarde ha dichiarato che si procederà con “rialzi significativi a un ritmo regolare”. Si parla quindi di 50 punti base a rialzo.

Oltre all’aumento dei tassi, la Bce procederà anche con una riduzione del suo portafoglio di titoli, una mossa che ritirerà liquidità dal mercato così da contrarre ulteriormente la moneta a disposizione. L’impegno a nuovi aumenti da 50 punti base sembra avere sorpreso i grandi investitori, con le borse che sono scivolate in un profondo rosso.

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