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Benessere e Salute

Burnout, i Millennials sono i più colpiti: i risultati di uno studio

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Il burnout può essere visto come il raggiungimento di un limite massimo, superato il quale ci si “brucia” e subentrano effetti come l’esaurimento nervoso, la depressione e altri sintomi molto preoccupanti. In realtà, pur esistendo diversi livelli di burnout e reazioni ovviamente differenti, si parla comunque di una sindrome seria e da monitorare con grande attenzione.

Lo testimonia il fatto che nel 2019 l’OMS abbia deciso di definirla appunto come una vera e propria sindrome. Ecco perché oggi approfondiremo l’argomento burnout, scoprendo cos’è esattamente e perché i Millennials sono i soggetti in assoluto più colpiti da questa forma di esaurimento profonda.

Cos’è la sindrome di burnout e come si manifesta

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Come anticipato poco sopra, per burnout si fa riferimento ad una sindrome di profondo esaurimento, che colpisce non solo l’umore e l’ambito mentale, ma anche il fisico. Va comunque specificato che, data la difficoltà nel definire tutti i sintomi e la loro gravità, il burnout è uno stato che in realtà abbraccia diversi livelli di esaurimento, che possono ovviamente variare da caso a caso.

Questo lo si scopre leggendo ad esempio la guida di shop-farmacia.it, che spiega che cos’è il burnout e in che modo si manifesta. Per quanto concerne i campanelli d’allarme, ci sono diversi segnali ai quali bisogna prestare molta attenzione. Si fa ad esempio riferimento agli scatti d’ira improvvisi, chiara testimonianza di un principio di esaurimento nervoso, e alla comparsa di sintomi psicosomatici tendenzialmente legati allo stress, come nel caso della caduta dei capelli. Altri possibili segnali sono il calo nelle prestazioni lavorative e l’alienazione.

Per quanto concerne la sfera fisica, altri problemi di salute frequenti sono il mal di schiena, i disturbi del sonno e le difficoltà digestive. Da sottolineare poi la totale perdita di stimoli.

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Il burnout in Italia: colpisce soprattutto i Millennials

La depressione, i ritmi lavorativi ingestibili, la necessità di dover spingere sempre di più e fare meglio degli altri. Sono questi alcuni dei pesi che spingono spesso i Millennials verso la sindrome di burnout, legati ad esempio all’imposizione di obiettivi professionali e di vita al di fuori di ogni possibilità concreta.

Quando ci si rende effettivamente conto di tutti questi problemi, è come se si esaurisse di colpo la benzina: chi entra in stato di burnout getta improvvisamente la spugna, perché passa dall’esaltazione data dalla rincorsa alla perfezione ad una percezione di totale fallimento. Ecco spiegato perché proprio i Millennials soffrono di questa condizione (40% circa), anche se non sono i soli, perché anche le generazioni più recenti mostrano qualche sintomo, come la generazione X (25% circa).

Il burnout non è dunque un problema da sottovalutare, tutto il contrario, e richiede quindi un intervento tempestivo e una forte presa di coscienza.

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