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Alto Adige

Cava in val di Fleres, il Comune rifiuta l’incontro con i cittadini. Rischio scempio del territorio

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Ad Anichen,  in val di Fleres è in fase di discussione un progetto che se approvato porterebbe alla riapertura della  cava per l’estrazione di ghiaia “Lochen” ai piedi del mitico Tribulaun da parte di una nota impresa edile del luogo. Una volta rimessa in attività la cava, l’impatto ambientale sarà fortissimo. Rumori, polvere e via via di camion per trasportare la ghiaia estratta daranno un nuovo volto a tutta l’area. Un progetto per niente condiviso dai residenti. che oltre a rischiare di deturpare luoghi incantevoli, finirebbe con il danneggiare pesantemente in via indiretta le attività turistiche e agricole lì presenti.

Gli abitanti si sono attivati per chiedere al Comune di ripensare al piano per evitare di trasformare la frazione in una vera e propria zona industriale con conseguente grave scempio di luoghi incontaminati e grandi disagi per tutti i residenti, gli stessi che non sono stati preventivamente informati del citato progetto.

Un progetto – hanno scritto tra l’altro i residenti di Anichen chiedendo un incontro con i vertici del Comune – in completa contraddizione con la qualità della vita a cui gli abitanti sono abituati e che lede fortemente un concetto di turismo e agricoltura biologico e sostenibile sviluppato negli ultimi anni a Fleres“.

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Il Comune però ha declinato l’invito. La domanda, dopo aver avuto il via libera della Commissione edilizia del Comune è ora all’analisi dei competenti uffici provinciali. Peraltro – dettaglio non trascurabile – la cava si trova in una zona a pericolo idrogeologico molto elevato (H4-rosso).

Fratelli d’Italia sta seguendo attentamente la questione perché ritiene doveroso un confronto con la popolazione per una ampia valutazione del progetto sotto tutti i punti di vista, anche quello ambientale .

Un pieno coinvolgimento delle forze politiche presenti in Consiglio comunale ma anche in Provincia – ha dichiarato il consigliere provinciale Alessandro Urzìrenderebbe trasparente la procedura di valutazione trattandosi di un impianto indubbiamente di forte valenza industriale e con inevitabile conseguenze sulla bellezza della vallata”.

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