Centrale di teleraffrescamento a Casanova: promessa non mantenuta dal Comune. Caruso presenta un’interrogazione

Pubblicità

Centrale di teleraffrescamento in zona Casanova: un progetto preventivato dal Comune e finora mai realizzato, ma il piano urbanistico vieta ai residenti l’installazione di macchinari di raffrescamento autonomi. Un paradosso per il quale questa mattina il consigliere comunale della Lega Marco Caruso ha depositato un’interrogazione.

“Le cooperative che hanno costruito in piazza Anita Pichler hanno seguito quanto dettato dal vincolo alloggi voluto dall’ex Assessore Pasquali che prevedeva l’inclusione di pannelli radianti a soffitto con la predisposizione per il teleriscaldamento ed il teleraffrescamento – precisa Caruso – .

Ad oggi, trascorsi 3 anni dalla consegna, ancora non esiste l’impianto di teleraffrescamento che il comune si era impegnato a costruire. Allo stesso tempo si fa divieto a tutti i residenti di installare dispositivi autonomi.

Pubblicità - La Voce di Bolzano

Pubblicità - La Voce di Bolzano

L’abitabilità da parte del comune è stata concessa solo a fronte dell’impegno da parte di tutti i soci delle cooperative a fornire una fideiussione di circa 76000 euro con la quale ci si impegnava ad allacciarsi all’impianto di teleraffrescamento una volta che fosse stato costruito, senza nemmeno conoscere anticipatamente quali fossero i tempi o i costi di allacciamento e di fornitura“.

Secondo quanto riferisce Caruso, l’amministrazione comunale si era poi impegnata con i soci delle cooperative a costruire la centrale entro 3 anni. I tre anni scadono nel febbraio 2021.

Nel testo dell’interrogazione il consigliere leghista chiede dunque se l’appalto per la realizzazione della centrale di teleraffrescamento che dovrebbe servire oltre che gli alloggi delle cooperative anche gli edifici di proprietà pubblica sia già stato assegnato e in caso di risposta affermativa, quali sarebbero i tempi di inizio e fine lavori.

Pubblicità - La Voce di BolzanoPubblicità - La Voce di Bolzano

“Nel caso non fosse stato assegnato l’appalto vorremmo saperne i motivi. Chiediamo altresì se dopo la scadenza dell’accordo prevista nel febbraio 2021 persisteranno ancora delle problematiche per cui non ci sarà la possibilità di terminare i lavori di costruzione e di messa in esercizio per la prossima estate. Infine, vogliamo sapere se sarà concessa l’installazione ai soci delle Cooperative di un impianto di raffrescamento autonomo“, concude Caruso.

Pubblicità

Pubblicità