Merano
Controllo di vicinato: il grande flop della giunta, ora chi paga il conto?
“Non volevamo una città di spioni e delatori”, tuonavano all’epoca gli oppositori del progetto “Controllo di vicinato”, e oggi, con la coda tra le gambe, la giunta Zeller sembra dar loro ragione. Ma a che prezzo? E soprattutto: chi si prende la responsabilità di questo fallimento annunciato?
Il progetto simbolo della passata amministrazione Dal Medico, fortemente voluto da Nerio Zaccaria e sostenuto con entusiasmo dall’allora vicesindaca Katharina Zeller, viene ufficialmente accantonato. Dopo mesi di silenzi imbarazzanti, cartelli sparsi per i quartieri e zero risultati concreti, arriva l’ammissione che sa di resa: “I cittadini formati non sono mai intervenuti”, ha dichiarato oggi la sindaca Zeller, aggiungendo che “non vogliamo sceriffi”. Parole che pesano come macigni, soprattutto perché pronunciate da chi quel progetto lo aveva approvato e difeso con convinzione.
E mentre si spegne il fuoco fatuo della “sicurezza partecipata”, il vicesindaco Zaccaria continua a ripetere che lui andrà avanti, come se nulla fosse. Una posizione che alimenta il sospetto di una giunta spaccata, dove ogni assessore va per conto proprio. Qual è dunque la vera linea dell’amministrazione? Ne esiste una sola, oppure siamo di fronte a un teatrino di posizioni contraddittorie?
A chiedere chiarezza è la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Paola Zampieri, che ha presentato un’interrogazione per sapere con esattezza quanto è costato ai cittadini questo esperimento fallimentare: formazione dei volontari, cartelli installati, promozione dell’iniziativa. Tutte spese pubbliche che rischiano di essere finite nel nulla.
“La sicurezza è un tema troppo importante per essere gestito sull’onda della propaganda o delle mode del momento”, scrive Zampieri, sottolineando come la sua opposizione al progetto non fosse un semplice no ideologico, ma il frutto di una visione lucida e responsabile. E oggi i fatti le danno ragione.
Ma resta l’amarezza di fronte a un’iniziativa che, in nome di una sicurezza fai-da-te, prometteva miracoli e ha prodotto solo sprechi. E ora, chi chiederà scusa ai cittadini?
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