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Ambiente Natura

Fitofarmaci e pesticidi nelle aree di tutela delle acque: Urzì chiede ritiro immediato della delibera Lega/Svp

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Data la rilevazione della presenza di fitofarmaci gravemente impattanti nelle aree di tutela delle acque in provincia di Bolzano, il consigliere provinciale Alessandro Urzì ha presentato una mozione urgente per richiedere il ritiro immediato della delibera di Lega/Svp che ne permette l’uso.

Urzì parla a questo proposito di “interessi economici anteposti alla salute” che danneggerebbero l’immagine dell’Alto Adige quale territorio di agricoltura sostenibile.

Di seguito il testo integrale della mozione:



“Ricordato che, per conservare le caratteristiche qualitative delle acque destinate al consumo umano, il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, “Norme in materia ambientale”, stabilisce all’art. 94 che nelle zone di rispetto – oltre che ovviamente nella zona di tutela assoluta – è vietato l’accumulo di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi, lo spandimento di concimi chimici, fertilizzanti o pesticidi, salvo che l’impiego di tali sostanze sia effettuato sulla base delle indicazioni di uno specifico piano di utilizzazione che tenga conto della natura dei suoli, delle colture compatibili, delle tecniche agronomiche impiegate e della vulnerabilità delle risorse idriche.

Premesso che Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima riconosce che l’acqua potabile è il nostro alimento primario.

L’acqua potabile non deve solo essere disponibile in quantità sufficiente, ma va garantita la sua purezza.

Per assicurare e migliorare la disponibilità e la qualità anche in futuro è necessario che, laddove le sorgenti ed i pozzi siano alimentati con acqua di provenienza meteorica o da acque superficiali, il suolo ed il sottosuolo siano tutelati in maniera particolare. È questo l’obiettivo delle Aree di tutela dell’acqua potabile istituite in Alto Adige.

La legislazione attuale prevede che ogni fonte (sorgente, pozzo) che alimenta acquedotti d’acqua potabile pubblici sia tutelata e con essa il suo bacino imbrifero. La tutela si concretizza limitando le possibili fonti d’inquinamento siano esse dovute ad attività svolte sul territorio o all’utilizzo del suolo.

Anche i pesticidi possono rappresentare una fonte d’inquinamento della falda acquifera sotterranea. Per questo nelle Aree di tutela dell’acqua potabile possono essere utilizzati solo determinati pesticidi con un basso rischio di inquinamento della falda. Ciò può dipendere tra l’altro dai seguenti fattori:

 – caratteristiche delle sostanze utilizzate quali persistenza, mobilità, effetti dei prodotti di degradazione, ecc.
– modalità e frequenza di utilizzo del fitofarmaco
– caratteristiche del terreno e della falda (permeabilità, profondità della falda)

Ricordato che con propria delibera n. 142 del 12.03.2019 la Giunta provinciale all’unanimità ha approvato la lista dei fitofarmaci che possono essere utilizzati nelle zone di rispetto dell’acqua potabile.

Considerato che nell’elenco delle sostanze autorizzate si trovano i seguenti pesticidi:

CAPTANO – Fungicida, sospettato di provocare il cancro, provoca grave irritazione oculare, è molto tossico per gli organismi acquatici. Captano – Captan Arvesta 80 WG;
CLORPIRIFOS METILE – Insetticida ad ampio spettro d’azione. Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie. Molto tossico per le api e per gli organismi acquatici. Clorpirifos metile – Reldan LO;
DITHIANON – Fungicida, provoca gravi lesioni oculari, è sospettato di provocare il cancro, molto tossico per gli organismi acquatici. Dithianon – SDS_DELAN_70_ WG;
FLUAZINAM – Fungicida, sospettato di nuocere al feto, molto tossico per gli organismi acquatici. Fluazinam – Banjo-Etichetta-Ministeriale-CLP_tcm101-56961
MANCOZEB – Fungicida, nocivo, pericoloso per l’ambiente, con possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati, molto tossico per gli organismi acquatici. Mancozeb – Dithane DG Neotec;
GLIFOSATO – Diserbante, probabile cancerogeno, agisce inoltre come interferente endocrino, condizionando la sintesi di ormoni sessuali e aumentando il rischio di malformazioni, abortività ed insufficienza renale.

Ritenuto che la delibera approvata, autorizzando l’impiego di pesticidi pericolosi per la salute umana e per l’ambiente nelle aree di tutela delle acque potabili, considera la salute delle persone meno importante degli interessi economici legati all’agricoltura chimica.

Visto il Decreto del Ministero della Salute 9 agosto 2016, recante “Revoca di autorizzazioni all’immissione in commercio e modifica delle condizioni d’impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva «glifosate», in attuazione del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1313 della Commissione del 1° agosto 2016” che ha previsto forti limitazioni delle condizioni d’impiego di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosate.

Tutto questo premesso e considerato

IL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
IMPEGNA
LA GIUNTA PROVINCIALE

a sospendere in via immediata l’efficacia della propria delibera n. 142 del 12.03.2019;

a limitare in modo drasticamente restrittivo l’elenco dei fitofarmaci utilizzati in prossimità delle aree di tutela dell’acqua, sino ad arrivare alla limitazione assoluta nelle aree in cui insistono falde di acque destinate anche alla captazione per gli acquedotti;

ad aprire immediatamente un confronto che coinvolga le associazioni di categoria del settore agricolo, compresi i referenti di agricoltura biologica, le associazioni ambientalistiche e le associazioni dei consumatori sulle misure da intraprendere nell’ambito dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura ed in particolare nelle aree di tutela delle acque”.

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