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Coronavirus: fuggi fuggi dai bordelli cinesi

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“Con la scusa del Coronavirus ti toccherà restare a casa e fare sesso con il tuo partner“.

E’ solo una delle tante frasi scherzose che si leggono in questi giorni sui vari social. Un argomento che punta il dito solitamente verso l’uomo traditore o bisognoso di avventure sessuali atte a rallegrare l’abbondanza di testosterone ma che in realtà, e sempre più spesso, punta anche verso le donne.

Molte infatti passano fasi della vita in cui non cercano una relazione seria e stabile ma solo del sano buon sesso.

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Sul tradimento e sul bisogno di sfogare le proprie pulsioni sessuali senza una relazione fissa, ci studiano moltissimi psicologi. Anche se alla fine tutto si basa sul fatto che siamo esseri umani con derivazione animale e per questo non monogami per natura. E disposti anche a pagare per soddisfarci, se necessario.

Non c’è quindi da meravigliarsi se il proprio compagno o la propria compagna non ci fanno vedere il telefonino!

Le App dedicate alle chat erotiche e all’incontro di persone nelle vicinanze vogliose di incontri intimi e segreti sono ormai centinaia. Il web abbonda di persone che nella realtà sono sposate mentre risultano vedove sui social.

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Forse è per questo che lì, dove fino a un paio di giorni fa c’era un panificio, adesso  sorge un centro massaggi cinese dal look ambiguo che con la sua insegna illumina la strada buia la sera.

Locali che prolificano come funghi, sempre aperti, eppure non si vede mai entrare nessuno. Quasi non si capisce perchè i dati indicano questi posti come una delle poche attività commerciali in forte espansione.

Probabilmente la richiesta è alta.

Eppure, a quanto si legge, i cinesi vedono il sesso come un tabù: ne fanno poco dopo il matrimonio, al quale arrivano ancora vergini, non ne parlano quasi mai e, a quanto viene raccontato, evitano di baciare il proprio compagno in pubblico.

Certo, è così. Ma vale forse per le vecchie generazioni! Quelle nuove sono più libertine e sono molto più inclini ad incontrare stranieri piuttosto che i propri connazionali. Una questione di misure? Beh, anche.

Sembra però che il problema principale sia che i maschi cinesi non sanno come far eccitare una donna, a causa della poca comunicazione e delle scarse indicazioni ricevute mentre le femmine, al contrario, sono brave a soddisfare chi hanno di fronte.

Ma nei centri massaggio non ci vanno solo i maschi!

Uomini poco abili, zero voglia di impegnarsi, perdita di fiducia nell’amore, poco tempo da dedicare ad un partner e mille altre scuse sono il motivo per cui i centri massaggi hanno ampliato la clientela anche alle donne vogliose di qualche attenzione in più, offrendo uomini in grado di trattamenti (che vanno ben oltre l’effetto sciogli tensioni) non previsti ufficialmente dal menu del negozio ma pagati a parte e decisi attraverso parole allusive, direttamente sul lettino.

Detto ciò, ai maschi e alle femmine bisognosi di eros, che già impazzivano per nascondere le prove ai rispettivi partner o alle amiche curiose senza farsi scoprire, che già dovevano minimizzare il piacere con un profilattico per proteggersi dal virus dell’Aids, l’arrivo del  Covid-19 non ci voleva proprio.

Stessa cosa vale per queste “case chiuse non legalizzate” dove accedi ad un trattamento speciale attraverso una parola d’ordine, con una media di tre lavoratrici che “massaggiano” dalle 10 alle 23 tutti i giorni della settimana, domeniche e festivi compresi, il virus del 2020 è un problema enorme.

Di colpo le richieste nei centri massaggio sono iniziate a cambiare: in prima battuta veniva richiesto di indossare la mascherina durante il “massaggio colpo a colpo“.

Un fuggi fuggi sfrenato: sempre più spaventati, gli afecionados dell’eros hanno iniziato a disertare i locali lasciando i massaggiatori a bocca asciutta con il destino di chiuderla per sempre.

Ebbene sì. La psicosi da coronavirus ha varcato le porte dei centri di massaggi orientali e per convincere i clienti, anche quelli più affezionati, a continuare la frequentazione non basta più leggere un “Free virus, no virus o paghi una e prendi due”.

E così, anche questa parte di mercato, gestito principalmente da giovani cinesi rimane bloccata di fronte al Covid-19 che ha fatto allontanare anche i più abitudinari.

Hanno tutti una gran paura del contagio. Speriamo che questo brutto periodo passi presto” ha detto una massaggiatrice cinese. Stesso pensiero del suo cliente, costretto anche oggi a fingere l’ennesimo mal di testa mentre chatta con l’amica virtuale conosciuta su Facebook.

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