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Bolzano

Giornata del clero 2022: sacerdoti e diaconi su compiti e priorità

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Per la prima volta dal 2019, una novantina tra sacerdoti e diaconi della Diocesi si sono incontrati per la cosiddetta Giornata del clero. Nel Centro pastorale a Bolzano hanno discusso della missione centrale, dei compiti e delle priorità della pastorale sacerdotale in tempi di pandemia e mancanza di vocazioni. In primo piano resta la relazione con Dio e le persone.

Il vescovo Ivo Muser ha introdotto la Giornata del clero a cadenza annuale per invitare sacerdoti e diaconi della Diocesi a incontrarsi in un’atmosfera informale e discutere delle sfide per la Chiesa. Dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, l’appuntamento si è svolto nuovamente lunedì 9 maggio: una novantina tra sacerdoti e diaconi diocesani hanno partecipato all’incontro nel Centro pastorale assieme al vescovo e al vicario generale Eugen Runggaldier.

Il tempo della pandemia, con le sue restrizioni e sfide, ma anche con le iniziative spontanee di amore vissuto per il prossimo, ci ha fatto riflettere su ciò che conta veramente nella vita. Ora che la pandemia, si spera, è superata e possiamo pensare a un nuovo inizio, dobbiamo interrogarci sulle nostre priorità, su cosa deve essere incentivato, su cosa aiuta a vivere“, ha detto il vescovo al clero.

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Per lo stesso Muser la Giornata del clero è stata ancora una volta una buona occasione di scambio di idee con sacerdoti e diaconi, prendendo come riferimento la visione di papa Francesco per il Sinodo mondiale dei vescovi attualmente in corso. “Tutti i battezzatisottolinea Musersono in cammino con Gesù sulle orme del suo Vangelo. Dobbiamo ascoltarci a vicenda, come ci chiede il Papa.“

In tempi di carenza di sacerdoti, il loro ruolo nelle parrocchie e negli ambiti pastorali è più sfumato e allo stesso tempo più complesso. “Oggi un prete deve riunire in sé le competenze di manager e di assistente sociale. Ognuno deve trovare il suo ruolo e l’immagine del sacerdote non è più così chiaramente definita come un tempo. Ecco perché la Giornata del clero si è concentrata su quali debbano essere i compiti centrali dei sacerdoti e dei diaconi“, spiega il vicario Runggaldier.

Dalla discussione tra i partecipanti, condotta anche in piccoli gruppi, è emerso che il compito fondamentale resta l‘essere sacerdote, ruolo prevalente rispetto alle azioni concrete.Le persone devono sentire che hanno a che fare con un pastore guidato dalla fede. In tempi di disorientamento, i sacerdoti e i diaconi con la loro competenza spirituale e socio-comunicativa possono dare sostegno ed essere un’áncora“, così riassume il vicario Runggaldier la valutazione dei sacerdoti. Sintetizzata in una frase, si può dire che una buona relazione con Dio e con le persone è la cosa più importante per essere un buon prete oggi.

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Dopo due anni di pandemia, la Giornata del clero è stata un importante momento per fare il punto della situazione. Quanto emerso dai lavori confluirà nell’accompagnamento e nell’aggiornamento, in modo che sacerdoti e diaconi possano continuare nell‘impegno pastorale e nella testimonianza di Dio con gioia e fiducia“, conclude il vescovo Muser.

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