Alto Adige
I 400 milioni di buoni spesa ripartiti per Comune: ecco le cifre che arrivano dal Governo
Il provvedimento messo in campo dal governo per aiutare chi è in difficoltà economica prevede, come comunicato ieri (sabato 28 marzo) dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa di aggiornamento, lo stanziamento di 400 milioni di euro di buoni spesa ripartiti per tutti gli 8mila Comuni italiani.
“Vogliamo dare un segno concreto della presenza dello Stato“, è stato detto. I buoni spesa saranno utilizzabili per l’acquisto di prodotti di prima necessità e generi alimentari negli esercizi commerciali che compariranno nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale (Conte, via alle misure per la solidarietà: liquidità diretta ai cittadini, 4 miliardi ai Comuni e sostegno per la spesa a chi non ce la fa).
Si tratta, per l’esattezza, di 386.945.839,14 da destinare alle amministrazioni cittadine delle regioni a statuto ordinario e della Regione Sicilia e Sardegna.
I restanti 13.054.160,86 saranno destinati invece alle regioni Regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta e alle Province autonome di Trento e di Bolzano.
A Bolzano, secondo tabella, spetterebbero 568.902,15 euro mentre a Merano 216.632,51. Seguono Bressanone e Laives rispettivamente con 118.633,10 e 95.815,17. Brunico 88.620,94 euro e Vipiteno 36.999,62 (in fondo la tabella con tutte le ripartizioni per i Comuni altoatesini).
E’ però sottolineato nel documento: “Le risorse spettanti ai comuni delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, sono assegnate alle predette Autonomie che provvederanno al successivo riparto in favore dei Comuni del proprio territorio“.
C’è buona ragione di sospettare dunque che le cifre qui riportate potrebbero essere modificate secondo le necessità ravvisate dalle Giunte in accordo con i singoli Comuni.
I criteri per la ripartizione si basano su una quota dell’80% del totale (320 milioni) distribuita in proporzione alla popolazione di ciascun Comune e non può risultare inferiore a 600 euro il contributo minimo spettante.
Il 20% restante, 80 milioni di euro, è ripartito in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun Comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione. I valori reddituali comunali sono quelli relativi all’anno d’imposta 2017.
Infine, i Comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare eventuali donazioni. A tal fine è autorizzata l’apertura di appositi conti correnti bancari onde fare confluire le citate donazioni.
Per l’acquisto e per la distribuzione dei beni possono avvalersi degli enti del Terzo Settore. Nell’individuazione dei fabbisogni alimentari e nella distribuzione dei beni, i Comuni in particolare possono coordinarsi con gli enti attivi nella distribuzione alimentare a valere sulle risorse del Programma operativo del Fondo di aiuti europei agli indigenti.
Sotto, i valori della ripartizione Comune per Comune per l’Alto Adige
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