Il Trentino piange Sara Piffer: esempio per tutti e studentessa esemplare

Sara Piffer non era solo una giovane promessa del ciclismo, ma anche una studentessa esemplare. Lo scorso anno aveva conseguito il diploma all’istituto Martino Martini di Mezzolombardo con il massimo dei voti, 100 e lode, un traguardo che aveva riempito d’orgoglio la sua famiglia ei suoi insegnanti.

Il suo percorso scolastico è stato caratterizzato da impegno, determinazione e una straordinaria capacità di conciliare sport e studio, qualità che l’hanno resa un esempio per tutti.

La passione per la bicicletta aveva accompagnato Sara Piffer fin dall’infanzia, alimentata dall’amore per il ciclismo trasmessole dal padre Lorenzo e dal fratello Christian. Quella stessa passione, che la stavaTra portando a costruire un futuro da atleta professionista, le è costata la vita nella mattinata di ieri, quando un’auto l’ha travolta mentre pedalava a Mezzocorona.

Sara, appena diciannovenne, era uscita per un allenamento insieme a suo fratello, un momento raro e speciale da condividere. Partiti da Palù di Giovo, stavano percorrendo via Cesare Battisti, una strada secondaria scelta proprio per garantire maggiore sicurezza. Poco dopo le 11, il dramma: una Volkswagen Up!, guidata da un pensionato settantenne della Piana Rotaliana, ha effettuato un sorpasso azzardato senza accorgersi della presenza dei due giovani ciclisti che procedevano nella direzione opposta.

Christian è riuscito a scansarsi all’ultimo istante, riportando solo ferite lievi, mentre Sara è stata colpita in pieno, scaraventata violentemente sull’asfalto. I soccorsi sono stati allertati immediatamente e in pochi minuti sono arrivati ​​sul posto il personale medico del 118, i vigili del fuoco di Mezzocorona e l’elicottero con il medico rianimatore. Nonostante i disperati tentativi di rianimazione, per la giovane ciclista non c’è stato nulla da fare.

Il conducente dell’auto, visibilmente sotto shock, ha fornito le prime informazioni agli agenti della polizia locale, che ora stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente. Nel frattempo, la procura della Repubblica di Trento ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale, mettendo sotto sequestro sia la Volkswagen che la bicicletta di Sara.

La salma della giovane è stata trasferita alle camere mortuarie dell’ospedale San Giovanni, dove i suoi familiari sono stati assistiti dagli Psicologi per i Popoli. Ora si attende il nulla osta per la sepoltura, mentre la comunità trentina piange la perdita di un’altra giovane vita spezzata sulla strada, pochi mesi dopo la tragica scomparsa di Matteo Lorenzi.

L’ennesimo incidente che coinvolge i ciclisti ripropone con drammatica urgenza il tema della sicurezza stradale. Un momento di distrazione, una manovra imprudente, e il destino di una giovane promessa del ciclismo si è infranto in pochi secondi.

Sara Piffer lascia un vuoto profondo in chi l’ha conosciuta. La sua dedizione, la sua passione e il suo carattere solare resteranno per sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di condividere con lei un pezzo di strada, in aula e sulla pista ciclabile della vita. Dopo la diffusione della sua tragica morte sono stati centinaia i messaggi di cordoglio sui social. Tra i tanti anche quello del governatore Maurizio Fugatti: «Esprimo a nome mio e della Giunta provinciale profondo dolore e sgomento per il tragico incidente che ha spezzato la vita della giovane promessa del ciclismo trentino Sara Piffer. Siamo vicini alla famiglia, agli amici e a tutta la comunità». Sono le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, appresa la notizia della scomparsa della giovane di Giovo che ha perso la vita oggi nel corso di un allenamento su strada.