Il 12 maggio non è solo una data sul calendario: è il giorno in cui il mondo si ferma a riflettere sull’importanza di chi, ogni giorno, si prende cura degli altri. In occasione della Giornata internazionale dell’infermiere, l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige rilancia con forza un messaggio chiaro: “curare chi cura” non è un optional, ma una necessità imprescindibile.
Con lo slogan di quest’anno, “Our nurses, our future” (“I nostri infermieri, il nostro futuro”), l’International Council of Nurses mette in primo piano il valore strategico del personale infermieristico per garantire un futuro sostenibile all’assistenza sanitaria. Un messaggio che trova piena eco nelle parole di Marianne Siller, Direttrice tecnico-assistenziale dell’Azienda Sanitaria altoatesina, che invita a guardare oltre i numeri e le statistiche. “Una buona assistenza sanitaria richiede personale infermieristico qualificato, competente ed empatico”, afferma, sottolineando come il lavoro degli oltre 3.800 infermieri e infermiere impiegati sul territorio sia la vera colonna portante del sistema.
L’impegno quotidiano di chi indossa un camice bianco va ben oltre la semplice prestazione professionale: è dedizione, è empatia, è resistenza. Ma è anche fatica, stress e ritmi serrati. Per questo, Siller richiama l’attenzione su un punto fondamentale del nuovo Codice Deontologico, che impone alle organizzazioni sanitarie di tutelare il benessere psicofisico del personale. “Le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori devono poter contare su sostegno e possibilità di riposo. Solo così potranno restare una risorsa preziosa anche per il futuro”, aggiunge.
Un impegno che, in Alto Adige, è già realtà da tempo. L’Azienda Sanitaria ha infatti avviato una serie di iniziative volte a migliorare la qualità della vita lavorativa del personale: dalla promozione della conciliazione tra lavoro e famiglia, alla formazione centrata sull’assistenza relazionale, fino a progetti innovativi sulla gestione dello stress e la prevenzione dei conflitti. Supervisione, coaching, mediazione e corsi di de-escalation sono solo alcune delle azioni messe in campo per creare un ambiente di lavoro più sano e collaborativo.
Non si tratta solo di teoria, ma di dati concreti. Grazie a sondaggi sul benessere organizzativo e sullo stress lavorativo, l’Azienda ha potuto calibrare meglio le proprie scelte. “Questi risultati ci permettono di intervenire in modo ancora più mirato a beneficio del personale e, di riflesso, dei nostri pazienti”, commenta Siller con soddisfazione.
La data del 12 maggio non è casuale: è il giorno della nascita di Florence Nightingale, pioniera dell’infermieristica moderna. A oltre un secolo di distanza, il suo pensiero resta incredibilmente attuale, in un mondo in cui l’assistenza sanitaria continua a evolversi tra sfide organizzative e nuovi standard scientifici. Probabilmente, Nightingale guarderebbe con orgoglio alla formazione universitaria oggi garantita agli infermieri, strumento essenziale per offrire cure sempre più efficaci e consapevoli.
E oggi, proprio come allora, la vocazione a questa professione resta forte. “L’assistenza infermieristica è una professione estremamente versatile, stimolante, basata sul lavoro di squadra e sull’interazione con altre figure professionali”, spiega ancora Siller. Il suo invito è aperto a chiunque stia valutando un futuro in questo campo: “Siamo lieti di accogliere nuovi colleghi e colleghe pronti a fare il grande passo nel mondo dell’assistenza infermieristica e a impegnarsi in uno dei settori più cruciali della nostra società.”
Perché il futuro della sanità passa da loro. Dai nostri infermieri. Da chi, ogni giorno, cura chi ha bisogno. Ma che a sua volta ha bisogno di essere curato.