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Economia e Finanza

La fine del mercato tutelato slitta al 2023: a chi conviene e come fare il passaggio?

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Al momento coesistono in Italia due tipi di mercato per il settore energetico: il mercato tutelato e il mercato libero. Questa differenza doveva cessare il 1 Gennaio 2022, con l’abolizione prevista del mercato tutelato, che invece è slittata ancora una volta, mentre il passaggio al mercato libero arriverà al 1 gennaio 2023.

Cosa cambierà il primo Gennaio 2023?

Il mercato tutelato è il mercato dell’energia (luce e gas) controllato dallo Stato tramite ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti. Questo tipo di mercato è stato l’unico sino alla fine degli anni ’90 ed è improntato alla tutela verso il consumatore tale per cui il prezzo è controllato dallo Stato per evitare impennate o speculazioni.

In seguito al processo di liberalizzazione e privatizzazione iniziato negli anni ’90, si è creato il mercato libero che è andato ad affiancare il mercato tutelato in un’ottica di sinergia in previsione della sostituzione. Nel mercato libero, le aziende e non ARERA controllano il prezzo cosicché la competizione bilanci le condizioni del mercato e permetta ai consumatori di scegliere le offerte luce più conveniente per loro in termini di costo dell’elettricità.

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Mentre ARERA è l’ente di controllo per il mercato tutelato, l’Antitrust lo è per quello libero vigilando sulle procedure e sulla loro trasparenza. Da notare che in entrambi i mercato, i costi di gestione sono gli stessi essendo fissi; è inoltre possibile che vi siano le stesse aziende in entrambi i regimi di mercato, benché sotto diverso nome. Infatti ENEL è Enel Energia nel mercato libero e Enel Servizio Elettrico Nazionale nel mercato tutelato.

Il dibattito sul passaggio al mercato libero e sullo slittamento

Come immaginabile, questo passaggio ha diviso e scatenato dibattiti. Da un lato, i sostenitori del regime di tutela sostengono che questo protegga i consumatori evitando le sperequazioni di mercato. Dall’altro lato, i fautori del regime di mercato libero ribattono che, come sostenuto dal vicepresidente di Gas&Power market Edison Massimo Quaglini, il regime libero non solo porti ad un abbassamento dei prezzi dovuto alla concorrenza ma anche ad un’innovazione dell’efficientamento energetico e delle tecnologie di distribuzione.

Lo slittamento inoltre provocherebbe, nelle parole di Quaglini, una riduzione ed un ritardo degli investimenti da parte delle grandi aziende. Secondo Péter Ilyés, CEO di E.On Italia, l’ulteriore slittamento al 2023 è sintomo di un’incertezza normativa che non giova né ai consumatori né alle aziende.

Della stessa opinione è Remo Maoli di Sorgenia che esprime la preoccupazione che l’incertezza normativa unita al nuovo rinvio provochi atteggiamenti aggressivi da parte di alcuni attori di mercato limitando i meccanismi concorrenziali (che beneficiano i consumatori) e gli investimenti (che beneficiano l’innovazione).

Sulla scia di queste ultime affermazioni, Giacomo Prennushi di Ènostra, calca ulteriormente la mano ribadendo come i rinvii, l’incertezza e la difficoltà di definire chiaramente l’orizzonte temporale del passaggio spinga alcuni attori commerciali ad operare con messaggi non trasparenti né affidabili.

La transizione da mercato tutelato a mercato libero

Questo regime di affiancamento avrà termine nel gennaio 2023 come stabilito dall’ultimo decreto Milleproroghe. Al 1° gennaio 2023 scadrà quindi il termine ultimo per il passaggio al mercato libero e tutte le utenze domestiche e micro-aziendali saranno trasferite al regime libero. Il passaggio obbligato interessa 16 milioni di utenze domestiche e oltre 200mila utenze micro-aziendali. Per i clienti, dovrà essere il loro attuale fornitore di regime tutelato a fornire la nuova offerta in regime libero spettando poi al cliente decidere se accettare oppure se cercare una nuova offerta. È importante ricordare che il recesso si può effettuare:

 – in qualsiasi momento

 – senza costi aggiuntivi

 – senza more o penali

Se a gennaio 2023 non si sarà passati al mercato libero, allora ARERA assegnerà un gestore provvisorio per sei mesi con un’offerta PLACET (Prezzo Libero a Condizioni Equiparate di Tutela). Ciò avverrà senza vincolo di contratto, perciò per 6 mesi il cliente potrà cambiare fornitore senza problemi. Passati questi 6 mesi, verrà stabilito un nuovo fornitore tramite concorso. L’offerta PLACET è un’offerta di fornitura luce e gas a determinate condizioni dettate da ARERA, in particolare una tariffa standard senza servizi né costi aggiuntivi.

Come passare al mercato libero

Passare al regime di mercato libero è totalmente gratis. Individuato il fornitore più adatto a te e l’offerta più conforme alle proprie esigenze, ci si dovrà munire dell’ultima bolletta in regime tutelato e contattare il fornitore. Il passaggio avrà luogo entro e non oltre i 60 giorni. È bene ricordare che non ci sarà nessuna interruzione della fornitura e nessuna riduzione della qualità del servizio nell’erogazione della luce e del gas. Cambierà il prezzo a seconda dell’offerta che si è voluto sottoscrivere. Individuata l’offerta, dovrai comunicare al fornitore i seguenti dati:

 – Nome, cognome e codice fiscale dell’intestatario

 – Codice POD per la luce e codice PDR per il gas (i cosiddetti codici identificativi dell’utenza) che troverai nell’ultima bolletta ricevuta

 – Indirizzo fisico di fornitura

 – Indirizzo di fatturazione se diverso da quello di fornitura

 – Indirizzo email (se ricevi le bollette digitalmente)

 – In caso di offerta sottoscritta online, dovrai fornire l’IBAN per l’addebito automatico su conto corrente

In termini di costi, il passaggio in sé non prevede alcun costo eccetto i € 16  per la marca da bollo e l’eventuale deposito cauzionale (che di solito non si paga addebitando le bollette su conto corrente bancario).

Il passaggio al mercato libero per le imprese

Per tutte le utenze aziendali individuate con questi criteri:

 – tra i 10 e i 50 dipendenti

 – fatturato tra i 2 e i 10 milioni di €

 – oppure se aventi un punto di prelievo con potenza impegnata >15 kW

Entro i primi 6 mesi del 2021 (1° gennaio – 1° giugno), tutte le aziende ancora in regime di tutela resteranno con il proprio fornitore pagando una tariffa PLACET già esistente, il cui prezzo della componente energia sarà legato alla variazione del Prezzo Unico Nazionale (PUN). Durante questo periodo di transizione, le aziende potranno naturalmente scegliere il fornitore a loro più conveniente. A partire dal 1° luglio 2021, tutte le imprese passeranno al regime di mercato libero venendo assegnate a fornitori scelti con concorso nazionale per 3 anni con una tariffa legata alle offerte PLACET, il cui prezzo della componente energia sarà ugualmente collegato all’andamento del PUN.

Fonte: https://www.csttaranto.it/slittamento-mercato-tutelato-energia-2023/

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