Alto Adige
“Maximilianus. L’arte dell’imperatore”: nuova mostra a Castel Tirolo
Seppe rappresentare come nessuno prima di lui il proprio ruolo ed è considerato il padre dell’utilizzo delle immagini per la propaganda politica in età moderna. A questo scopo, incaricò i migliori artisti del suo tempo, esercitando sul loro lavoro uno stretto controllo.
L’imperatore Massimiliano I d’Asburgo è il protagonista della nuova mostra temporanea di Castel Tirolo, inaugurata ieri 26 luglio.
Sono passati esattamente 500 anni dalla sua morte.
Che la sua figura sia così presente anche dopo mezzo millennio, si spiega col fatto che Massimiliano seppe mettere in scena se stesso e il proprio ruolo come nessuno prima di lui.
Riconobbe per primo le opportunità politiche che si celavano dietro le recenti tecniche di riproduzione delle immagini ed è considerato il padre del loro uso a fini propagandistici in età moderna.
Con l’obiettivo di porre l’arte al servizio dei suoi scopi politici e di magnificare la propria dinastia, Massimiliano affidò numerosi incarichi ai maggiori artisti tedeschi del suo tempo.
Pezzi forti sono le illustrazioni dei suoi libri autobiografici e geneaologici (le “Ruhmeswerke”, le opere destinate a celebrare la fama dell’imperatore), e le due monumentali opere xilografiche del “Triumphzug” (Corteo trionfale) e dell’“Ehrenpforte” (Arco trionfale), superiori per dimensioni a qualsiasi altra opera a stampa realizzata fino a qual momento.
Sulla scorta di ricerche sulla genesi delle singole opere, la mostra evidenzia l’influenza personale di Massimiliano I su ogni fase creativa: dal primo dettato in cui espose le sue idee, passando dal controllo delle bozze e dei disegni preparatori, fino ad arrivare alla realizzazione finale.
Grazie a numerosi originali in parte ancora mai esposti al pubblico, per la prima volta verranno mostrate testimonianze della gestione diretta esercitata dall’imperatore sui suoi progetti artistici.
La mostra “Maximilianus. L’arte dell’imperatore” al Museo storico-culturale della Provincia di Bolzano Castel Tirolo offre uno sguardo su un sovrano che non fu solo committente, ma anche protagonista attivo delle sue opere celebrative.
In ogni fase apportò correzioni che rallentarono enormemente i lavori, tanto che alla sua morte tutti i progetti risultarono incompiuti. La mostra espone i manoscritti e gli esemplari corretti delle “Ruhmeswerke”, con cancellature e modifiche apportate dallo stesso imperatore.
L’esposizione si fonda su un progetto di lungo corso condotto insieme all’Istituto di Storia dell’arte dell’Università di Innsbruck, finanziato dal Fondo per la ricerca dei Musei provinciali altoatesini.
La mostra si può visitare fino al 3 novembre 2019 ogni giorno, tranne il lunedì, dalle ore 10 alle 17, ed è stata inaugurata nella serata di ieri, 26 luglio.
All’inaugurazione sono intervenuti il presidente della Provincia di Bolzano e assessore ai Musei Arno Kompatscher, il direttore di Castel Tirolo Leo Andergassen, i due curatori Lukas Madersbacher ed Erwin Pokorny e Ulrike Tanzer, vicedirettrice del settore Ricerca dell’Università di Innsbruck.
Alla mostra è collegato anche un ampio catalogo.

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