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Politica

Mondiali di sci alpino in Val Gardena, i dubbi dei Verdi altoatesini

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In questi giorni, l’Alto Adige non si rallegra solo delle belle giornate estive. In molti luoghi l’enorme afflusso di turisti in certe città e valli viene vissuto anche come un grande peso. È finalmente iniziata una discussione sui limiti della crescita nel settore del turismo, e su quanto il nostro territorio ne può sopportare. Visto le autostrade e i centri urbani congestionati, ci si chiede inevitabilmente come farà l’Alto Adige a far fronte a questo continuo “di più”.

Proprio in mezzo a questi dubbi e al dibattito che si è aperto, arriva la notizia che il prossimo grande evento potrebbe essere all’orizzonte. Saranno i mondiali di sci alpino in Val Gardena nel 2029. Qualche settimana fa la Val Badia aveva rifiutato una co-candidatura con la motivazione che la valle non ne poteva più. Ora la Val Gardena sta cercando di tirare avanti il carro da sola.

La decisione in Val Gardena è difficile da decifrare – sostengono i Verdi altoatesini – . Agli abitanti non è stato chiesto se sono d’accordo con questi mondiali nella loro valle, manca qualsiasi tipo di coinvolgimento partecipativo di chi vive e lavora nella valle. Eppure saranno loro a dover vivere con le conseguenze di questi mega eventi.

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Come Olympia 2026, questo evento sarà venduto come “sostenibile” e “verde”. Costruzioni di strade nuove e impianti parlano un’altra lingua. Dovremmo iniziare a pensare ai limiti non solo della crescita ma anche del green-washing”.

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