Bolzano
Moschea abusiva di via Volta, Stagni (FdI): “Guardate quanta gente e dal Comune solo silenzio”
Il discusso luogo di culto islamico con sede in via Volta a Bolzano non risulta agibile e pertanto non è idoneo ad accogliere fedeli. Le prime segnalazioni risalgono a mesi fa e ora una lettera con richiesta di chiarimenti è stata inviata al Comune, dopo l’accoglimento da parte della Provincia del ricorso presentato da FdI.
Una missiva con la quale si chiedono delucidazioni in merito alle operazioni di adeguamento della struttura da parte comunale, ma la risposta dell’amministrazione cittadina, finora, è stata nulla.
La protesta arriva dal dirigente bolzanino di Fratelli d’Italia Stefano Stagni il quale, due mesi e mezzo fa, il 30 luglio, si è visto per l’appunto accogliere da parte provinciale il ricorso contro la struttura.
E’ stato proprio Stagni a notare per primo il (nemmeno tanto) sospetto via vai dai locali della zona, in quanto la sua attività confina proprio con l’edificio eletto a luogo di culto per la comunità islamica locale, luogo del quale la Provincia ha dichiarato non idonei i titoli concessori e le dotazioni di sicurezza e ha intimato al Comune di Bolzano, nella persona del Sindaco pro tempore “ad adeguare anche in via di sanatoria i titoli edilizi già rilasciati tenendo conto dell’intervenuto mutamento della destinazione d’uso degli immobili, nonché a verificare e garantire, in quella sede, il rispetto delle disposizioni di sicurezza e prevenzione incendi nei locali produttivi interessati dal progetto“.
“Ad oggi però – afferma Stagni – non sono pervenute le minacciate impugnazioni avverso la decisione né da parte del Comune né da parte dell’Associazione e non sono apparentemente stati presi provvedimenti di alcun tipo, soprattutto per garantire la sicurezza.
I locali sono tuttora utilizzati come luogo di culto, con eccessivi e pericolosi assembramenti nei momenti delle pratiche religiose così come documentato anche attraverso una diretta video su facebook.
Ho cercato di ottenere informazioni in merito ai provvedimenti presi, valutati, o in corso, senza successo. Per questo motivo ho dovuto inviare una lettera al Comune, chiedendo spiegazioni chiare e precise“.
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