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Alto Adige

Omicidio neonato Lana: dichiarazioni contraddittorie rilasciate dalla madre. Nettis: “Impossibile ricostruire il dramma”

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Sono sempre più grandi i dubbi sorti sulle poche ultime dichiarazioni rilasciate dalla giovane rumena accusata di aver ucciso il proprio figlio appena nato e di averlo abbandonato tra i cespugli fuori Lana dieci giorni fa.

La 25enne si trova ancora nel carcere femminile di Trento, dove resta sorvegliata e seguita psicologicamente.

La ricostruzione dei fatti, tuttavia, ad oggi non sarebbe ancora chiara: gli avvocati Nicola Nettis e Amanda Cheneris non sono stati in grado, dopo una conversazione con l’assistita, di riorganizzare le fasi decisive del dramma.

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Il racconto della madre si ferma adesso al giorno precedente il parto e la teoria sostenuta dagli avvocati è ora quella che la donna difficilmente si rendesse conto di ciò che stava rendendo ai carabinieri e in ospedale la prima volta che ha rilasciato le sue (parziali) ammissioni.

Una sorta di “blackout mentale” le impedirebbe di ricordare il terribile gesto: per questo Nettis e Cheneris hanno intenzione di chiedere la revoca della detenzione preventiva.

I problemi emotivi e le difficoltà materiali potrebbero aver portato la rumena all’omicidio del piccolo, ma escluderebbero le aggravanti per le qual potrebbe essere previsto anche l’ergastolo.

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