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Società

Pitbull e molossi assassini: ma il pericolo è il cane o il padrone incompetente?

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Sono trascorse ormai alcune settimane dall’ultimo episodio di aggressione da parte di un cane molosso, conclusasi col tragico epilogo del morte del cane aggredito, accaduta nel quartiere di Oltrisarco a opera di un cane già recidivo; 

e non smettiamo di interrogarci sulla presunta pericolosità di certe razze canine. Ma davvero la colpa, se così si può chiamare, è del cane?

Abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza – anche in vista del Natale in cui molto spesso a far da regalo, soprattutto per i bimbi, sono proprio cuccioli di cane o gatto – con un’esperta educatrice cinofila, Lucia Bardini:

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il problema dell’aggressività riguarda il cane e in particolare certe razze, o non dipende piuttosto dal padrone e dal suo comportamento?

Diciamo che a caratteri generali, i cani di razza molossoide (Pitt bull, Amstaff, Rottweiler, ma anche Chow Chow e altri) hanno una motivazione sociale molto meno spinta rispetto ad altre razze; 

questo significa che tali razze tendono a relazionarsi molto più volentieri con l’essere umano piuttosto che coi propri simili, rispetto a razze come il Golden retrivier p.e. che ha una fortissima motivazione sociale sia verso i simili che verso gli umani, e questo lo rende il cane ideale per le famiglie con bambini, per fare un esempio.

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Proprio per questo razze considerate aggressive vanno fatte socializzare coi simili fin dalla più tenera età. 

Diciamo che, sempre in linea generale, sono cani cosiddetti “reattivi”, ma non dimentichiamo che lo è anche il Pastore Tedesco, che ad oggi risulta ancora la razza più mordace in assoluto. Eppure dall’opinione pubblica non viene percepito altrettanto pericoloso di un Pitbull.

Un cane considerato appunto “reattivo” e dalla motivazione sociale più bassa, a chi dovrebbe – o non dovrebbe – essere affidato?

Prima di tutto, sarei personalmente favorevole al discusso patentino per i padroni, ma non solo per certe razze, per tutti i cani. È importantissimo sapere come si comunica con un cane e come va gestito nella quotidianità.

La gente confonde troppo spesso aggressività con cattiveria. Il cane non è mai “cattivo”, semmai è aggressivo cosa che, entro un certo limite, è assolutamente normale. Non è più normale quando l’aggressività non è adatta al contesto in cui l’animale la esprime. 

Allora è lì che subentra il problema. Anche una reazione dovuta alla paura viene spesso scambiata per aggressività, ma anche in questo caso, la paura deve essere adeguata al contesto, altrimenti vuol dire che l’animale manifesta un problema comportamentale. Che può portare, se non gestito correttamente, a episodi come quello delle ultime settimane.

Quando si riscontra questo problema, è importantissimo rivolgersi immediatamente a un esperto del comportamento, proprio per evitare di andare oltre.

Diciamo che, a prescindere dal tipo di cane, bisogna sapere cosa vuol dire avere un cane.

Purtroppo, non siamo nelle condizioni – burocratiche e organizzative – affinchè una legge come quella del patentino possa essere attuata in tempi brevi.

Una situazione come quella accaduta a Oltrisarco come andrebbe gestita?

In casi come quello siamo già andati oltre; in questo caso c’è già una denuncia precedente per un episodio analogo che ha coinvolto lo stesso cane, probabilmente le autorità competenti staranno o avranno già valutato provvedimenti quali il sequestro o la confisca dell’animale. 

Dal punto di vista educativo, come si interviene?

La sicurezza prima di tutto; infatti nel caso in questione, dopo la prima denuncia era stato prescritto l’uso della museruola Baskerville, una museruola di sicurezza non costrittiva per l’animale ma che è impossibile da sfilare. 

Dopodichè bisognerebbe effettuare il prima possibile un percorso riabilitativo del cane con professionisti in grado di comprenderne le problematiche; a questo punto si procede con un piano pedagogico, laddove ciò sia possibile, poiché purtroppo non tutti i cani sono recuperabili.

Ma cosa spinge un cane a un comportamento aggressivo?

I fattori possono essere molteplici: distacco precoce dalla mamma e quindi mancato imprinting, mancata socializzazione con altri cani, una gestione errata dell’animale…le varianti sono quasi infinite. 

Come mi accorgo che il cane che magari ho portato a casa da poco, ha un problema comportamentale?

Il cane, anche se cucciolo, è molto spinto anche nel gioco al limite dell’aggressività; oppure atteggiamenti di paura ingiustificata, di fronte a situazioni che non hanno nulla di potenzialmente pericoloso per l’animale.

E ancora, comportamenti che cambiano all’improvviso senza apparente motivo.

Come reagire in casi come quello di Oltrisarco?

Purtroppo in casi come questo si può fare poco; sicuramente reagire come hanno fatto alcuni presenti, urlando o aggredendo fisicamente il cane, ottiene l’effetto contrario.

Un cane aggredito in un momento simile non fa che aumentare la propria aggressività; 

anche cercare di strappare la vittima dalle sue fauci è sbagliato, poiché provoca ulteriori lacerazioni nella carne; si può solo aspettare che il cane sfoghi l’istinto e molli da solo la presa.

Desidero un cane, su che base lo scelgo a questo punto?

Prima di tutto, se si desidera adottare e non acquistare, rivolgersi SOLO a canili di zona evitando arrivi di cuccioli da altre zone d’Italia che ospitano cani di cui il più delle volte non si sa nulla, spesso provenienti da cucciolate semiselvatiche.

Nei canili di zona è possibile venire in contatto diretto con gli animali in attesa di adozione, gli operatori sanno darti consigli sulla scelta e la gestione dell’animale.

Se si sceglie di rivolgersi a un privato o a un allevamento, meglio secondo me consultarsi prima con un esperto cinofilo che ci aiuterà nella scelta della razza ed eventualmente dell’individuo più adatto a noi.

Un’ultima domanda importante: come scelgo il professionista cinofilo a cui rivolgermi?

Prima di tutto, farsi mostrare il tesserino tecnico che specifica le qualifiche, dopodichè verificarne l’attendibilità chiedendo informazioni presso il canile di zona con cui solitamente gli educatori qualificati collaborano;

eventualmente verificare in rete in base alla scuola che ha seguito, per verificarne l’effettiva professionalità e le qualifiche specifiche.

Per quanto riguarda Bolzano, per qualunque problema relativo alla gestione del proprio cane, è possibile anche rivolgersi direttamente al canile della Sill che saprà dare le indicazioni più corrette.

Insomma, via libera alla scelta di regalare un cucciolo anche a Natale, ma solo se si tratta di una scelta consapevole e fatta seguendo appunto consigli e indicazioni di un esperto, per evitare in futuro brutte sorprese.

sdr

dav

 

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