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Scienza e Cultura

Premio Valentin Braitenberg assegnato ad Eve Marder

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È stato conferito nei giorni scorsi alla neurobiologa americana Eve Marder il “Premio Valentin Braitenberg” per le neuroscienze assistite da computer nell’ambito della conferenza virtuale del “Bernstein Network“.

È la quarta volta che viene assegnato il Valentin Braitenberg Award for Computational Neuroscience patrocinato dalla Provincia.  La ricercatrice americana, originaria di New York, ha svolto il proprio dottorato a San Diego ed ora insegna alla Brandeis University, un’università privata di Waltham, Massachusetts.

Eve Marder studia i meccanismi con cui neurotrasmettitori e neuropeptidi modificano piccoli circuiti nervosi e la dinamica numerica delle piccole reti. La scienziata è stata in grado di dimostrare la neuroplasticità, grazie alla quale è stato dato un importante impulso alla neurobiologia.

Ha anche aperto la strada alla simulazione numerica di piccole reti neuronali realistiche. Marder ha lavorato allo sviluppo di uno strumento sperimentale controllato da computer utilizzando cellule neuronali reali. Inoltre, si occupa dei meccanismi di stabilizzazione delle reti neuronali in costante riconfigurazione, importanti per il mantenimento della funzione biologica di queste reti.

Con il patrocinio del premio la Provincia non vuole solo valorizzare un pioniere delle neuroscienze, Valentin Braitenberg, nato a Bolzano, ma vuole anche portare l’Alto Adige nell’ambito della rete della ricerca scientifica internazionale” ha dichiarato il presidente della Provincia ed assessore alla ricerca, Arno Kompatscher.

Nel suo videomessaggio si è congratulato con la vincitrice ed ha sottolineato che, in qualità di assessore alle pari opportunità, è particolarmente contento che questo riconoscimento  scientifico sia stato assegnato ad una donna.

Dal 2014 la Provincia dà il proprio patrocinio al “Valentin Braitenberg Award”, premio scientifico internazionale intitolato al ricercatore delle funzionalità cerebrali e cibernetico nato a Bolzano nel 1926 e morto a Tubinga nel 2011. Il premio, che ha una dotazione di 5.000 euro, viene assegnato e conferito ogni due anni dal Bernstein Network.

I precedenti vincitori sono stati David Willshaw dell’Università di Edimburgo in Scozia nel 2016 e Alexander Borst del Max Planck Institute for Neurobiology di Monaco-Martinsried nel 2014. Il primo vincitore nel 2012 è stato Moshe Abeles della Bar Ilan University in Israele.

Alla Bernstein Conference di quest’anno, conclusosi venerdì 24 settembre, sono presenti con un proprio stand virtuale le istituzioni scientifiche altoatesine NOI Techpark, l’Istituto di Biomedicina dell’Eurac e la Libera Università di Bolzano con lo “Smart Mini Factory Lab” e la Facoltà di informatica.

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