Pro Palestina: scontri terribili tra manifestanti e polizia, 24 agenti feriti

Solo verso le 19.00 la cieca violenza dei manifestanti pro Palestina si è calmata e la situazione è tornata alla normalità. Un pomeriggio che ha visto degli scontri terribili con la Polizia. Il bilancio è drammatico, 20 agenti della Polizia di Stato e 4 militari della guardia di finanza feriti e ricoverati negli ospedali della capitale. Ma il sistema organizzato dalle forze dell’ordine ha tenuto bene. I manifestanti sono stati alla fine bloccati.

I momenti di forte tensione alla manifestazione Pro Palestina, organizzata a due giorni dal primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele, nonostante il divieto imposto dalla questura erano iniziate verso le 16.00

Dopo le prime ore passate normalmente dove migliaia di persone erano radunate in piazza, intonando slogan contro Meloni, Biden e Netanyahu, è scoppiato il caos.

La manifestazione nonostante fosse stata vietata dal Questore di Roma ha visto la partecipazione di circa 5.000 manifestanti giunti da tutte le parti d’italia. Nella mattinata erano stati controllati 1600 manifestanti con 19 fermi.

Secondo quanto si apprende al momento sono 38 i fogli di via per manifestanti provenienti da varie città tra cui Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania e Bari. La questura sta valutando la posizione di alcuni manifestanti per passare ad eventuali denunce. 

L’escalation di violenze è nata quando i dimostranti hanno deciso di trasgredire i divieti e mettere in atto un corteo, tentando di sfondare il cordone delle forze dell’ordine che li conteneva in piazzale Ostiense; ma sono stati bloccati.

Da lì sono scoppiati duri scontri con il lancio di bottiglie, bombe carta e fumogeni. Polizia e militari hanno replicato con idranti e cariche antisommossa. Tre ragazzi sono rimasti feriti alla testa negli scontri.

Una giornata difficilissima per le forze dell’ordine che sono state impegnate in più zone della capitale per impedire ai manifestanti di entrare nelle zone sensibili. Numerosi i danni a negozi e autovetture. 

Tra le tante bandiere palestinesi al corteo di Roma spunta anche la bandiera di Hezbollah accanto a quella libanese: il vessillo giallo di Hezbollah, spuntato nello spezzone dei militanti libanesi, riporta un versetto del corano (“E colui che sceglie per alleati Allah e il Suo Messaggero e i credenti, in verità è il partito di Dio, Hezbollah, che avrà la vittoria”) e ha raffigurato una mano che stringe un fucile d’assalto stilizzato. “Resistenza fino alla vittoria”, tra i cori scanditi al corteo.

“Muoviamoci in corteo” ha detto un attivista al megafono in piazzale Ostiense. E ha poi aggiunto: “noi questo corteo oggi lo faremo”. Dalla folla cori “Palestina libera”, “Corteo” e “Netanyahu assassino di bambini”.

I manifestanti si sono posizionati dietro lo striscione ‘Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza’. Al coro “fuori Israele dal Medio Oriente, Palestina libera”, il corteo ha iniziato a prendere posizione e a muoversi. “Noi ci siamo nonostante i diktat del governo. E mostrante tutto quello che ci aspetta noi ci siamo”, dicono i giovani palestinesi: “Non ci ferma nessuno. Il corteo lo faremo”. 

Fra i bersagli anche la presidente del consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, contro cui i presenti hanno intonato cori al grido di “Meloni assassina”. Ma anche contro Israele al grido di “Sionisti assassini, giù le mani dai bambini“. Molte anche le bandiere rosse riconducibili ai movimenti della sinistra italiana.