Economia e Finanza
Rapporto sul mercato del lavoro: bilancio positivo, molte le sfide
“Il mercato del lavoro altoatesino ha raggiunto un nuovo record occupazionale, ma la crescita va analizzata tenendo conto di alcune differenze” ha precisato il direttore dell’Ufficio Osservazione mercato del lavoro, Stefan Luther.
Il tema dell’occupazione è solo una degli argomenti trattati dall’assessore provinciale Philipp Achammer e il direttore Luther, nel corso della presentazione del rapporto sul mercato del lavoro del semestre novembre 2022-aprile 2023, tenutasi questa mattina (29 giugno) a Palazzo Widmann.
Tra i dati positivi vanno evidenziati la stabilizzazione della situazione occupazionale, la maggiore ricerca di profili qualificati e la crescita moderata. La sfida maggiore rimane quella di promuovere, sempre di più, un mercato del lavoro interno, che miri ad incentivare l’attività lavorativa di donne, lavoratori anziani e giovani. “Possiamo tendere a ridurre ancora di più il mismatch; un esempio è l’inserimento mirato delle persone nel mercato del lavoro”, ha aggiunto Achammer.
Semestre novembre-aprile: i dati
Stefan Luther ha confermato che, nel periodo analizzato (novembre 2022-aprile 2023), si è verificata una ripresa riguardante quasi tutti i settori privati. Il tasso di occupazione è cresciuto dell’1,9%, rispetto al semestre precedente. “I nuovi record occupazionali sono stati possibili solamente grazie all’afflusso di lavoratori esterni. Il potenziale di occupazione interno non contribuisce realmente al plus registrato: questo è un dato che dimostra quanto il nostro mercato del lavoro sia dipendente dal contributo dei lavoratori esterni”, ha proseguito Luther. La crescita tra i settori è differenziata: non tutti aumentano e le aziende più piccole crescono di più rispetto a quelle medio-grandi”.
Crescita dei contratti a tempo indeterminato
Nel corso del semestre novembre 2022 – aprile 2023, in Alto Adige risultavano mediamente 49.655 contratti a tempo determinato (760 in più rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente). I contratti a tempo indeterminato sono aumentati del 2% (sono complessivamente 3201) per un totale di 162.180 contratti. Le singole grandi aziende possono influenzare notevolmente il mercato del lavoro locale. “L’Alto Adige non è un mercato del lavoro chiuso, ma è costituito da diversi, singoli, mercati, che però non comunicano fra loro”, ha sottolineato il direttore Luther. “Un esempio è il settore automobilistico dell’area di Brunico, la cui influenza è determinante per il mercato del lavoro locale, ma inesistente nella zona di Merano“.
Il settore economico che ha registrato il maggiore aumento di forza lavoro è quello alberghiero-ristorativo (+8,0%), seguito da “altri servizi privati” (+3,6%), il settore del commercio (+1,7%) e infine quello manifatturiero (+1,1%).
L’occupazione è aumentata in modo significativo soprattutto nel settore dei servizi sociali volontari (+2,4%). Al contrario, si è registrata una leggera diminuzione dell’occupazione nell’assistenza sociale (-1,4%), mentre l’assistenza sanitaria (-0,4%), l’istruzione (-0,7%) e la pubblica amministrazione (-0,3%) sono rimaste sostanzialmente invariate.
Le attività edilizie sono in calo (-1,1%), ma se si esclude il cantiere della galleria di base del Brennero, il calo registrato è pari allo 0,2%. Il settore dell’agricoltura non ha subito sostanziali variazioni, mentre è stata debole anche la crescita dell’occupazione nel settore finanziario e assicurativo (+0,7%).
Dopo il drastico aumento registrato a partire da marzo 2020, la disoccupazione ha raggiunto “la normalità”. L’andamento del numero dei disoccupati registrati in base al titolo di studio più elevato mostra che, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le persone maggiormente colpite son coloro che non possiedono un diploma di scuola secondaria.
È stato registrato un leggero aumento anche tra i disoccupati con un diploma di scuola superiore. Va sottolineato anche l’aumento dei disoccupati registrati e provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione Europea (188 persone): lavoratori che, prima di diventare disoccupati, erano impiegati soprattutto nel settore alberghiero. Il direttore dell’Ufficio Osservazione mercato del lavoro Luther ha poi ricordato: “Anche nei periodi in cui la situazione è positiva, c’è sempre bisogno di collocamento. Dobbiamo quindi continuare a rimuovere gli ostacoli”.
Più lavoratrici over 50
Attualmente, il 33,3% dei lavoratori dipendenti (72.482 persone) ha raggiunto i 50 anni: cifra che attesta una crescita del 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 4,1% rispetto a cinque anni fa. “Un lavoratore su tre ha più di 50 anni: si tratta di una tendenza in crescita“, ha aggiunto Luther. Il dato riguarda principalmente le lavoratrici. La stabilizzazione dei rapporti di lavoro dei giovani è positiva: è infatti aumentata la percentuale di giovani lavoratori con contratto a tempo indeterminato (+747 oppure 3,6%), mentre i contratti a tempo determinato sono diminuiti in maniera significativa (-531 oppure 3,1%).
Tra i lavoratori stranieri, continuano a essere una risorsa importante quelli provenienti dall’Ucraina: in Alto Adige sono impiegati circa 1000 lavoratori ucraini, soprattutto nel settore della ristorazione, ma anche in quello industriale. Luther ha poi rimarcato: “si osserva una stabilizzazione dei settori stagionali. Ci sono sempre più posti di lavoro annuali, anche nel settore gastronomico”.
L’attuale rapporto sul mercato del lavoro novembre 2022 – aprile 2023 può essere consultato online sul sito web della Provincia.
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